Lavori
di Più ma Pagato di meno
E ci
vengono a raccontare che i lavoratori lo hanno
approvato???
•Le
intese sui CCNL del Comparto Igiene Ambientale, dopo ben 30 mesi di mancato
rinnovo, siglate l'11 luglio con Utilitalia (aziende pubbliche, circa 50.000
dipendenti) e il 12 luglio con Fise-Assoambiente aderente a Confindustria
(aziende private, circa 40.000 dipendenti) e sottoscritte da CGIL CISL UIL e
FIADEL sono state definitivamente ratificate il 17 ottobre. La consultazione dei
lavoratori è stata poco trasparente e ingannevole dato che non è stata separata
la valutazione della consultazione per i 2 contratti (quello per le Aziende
pubbliche e quello per il privato); che non sono stati pubblicati i verbali
delle consultazioni e che veniva presentata nelle assemblee la bocciatura del
contratto, non come impegno a rinegoziare una piattaforma decisa dai lavoratori,
ma semplicemente come una rinuncia al contratto stesso!
•Nonostante
questa gestione scorretta della consultazione dei lavoratori, dove si è votato
il contratto è stato bocciato a stragrande maggioranza :
in HERA di Padova e Bologna, in Ava Alto Vicentino, in NET Spa di Udine, in
Iren, in AMIAT di Torino, in AMA di Roma, in AMSA di Milano, in A2A di Milano,
in AMIU di Genova, in Publiambiente a Empoli, in SEA Ambiente spa e SEA Ambiente
Risorse di Viareggio, a Bari, Trento, Livorno, Monza, Casorezzo...
•Che
sia ben chiaro: noi eroghiamo servizi di pubblica utilità, non produciamo merci,
nel nostro settore non c’è crisi di sovra-produzione e riteniamo che le aziende
vadano riorganizzate in un'ottica di bene comune, di miglioramento del servizio
offerto al cittadino e garantendo i diritti dei lavoratori a partire da un
rinnovo degno del CCNL cosa che non è avvenuta.
•no
al peggioramento complessivo nella classificazione del personale con
l'introduzione di un livello inferiore sotto l'attuale livello 1°, a parametro
90 nelle aziende pubbliche e addirittura due , a parametri 80 e 88,3 in quelle
private; no
all'attacco al diritto alla malattia con decurtazioni economiche e al diritto di
sciopero;
no
infine alla piena conferma del Jobs Act per i lavoratori assunti dopo il 6 marzo
2015 e
per chi era già in servizio in quella data, nel caso di passaggio di appalto o
di subentro di una nuova impresa, mantenimento dell'art.18 ma solo in via
"transitoria ed eccezionale e fino alla data di vigenza del presente CCNL".
Non
deleghiamo più a chi firma accordi peggiorativi sopra la nostra
testa!
•Dal no
al contratto siglato sulla testa dei lavoratori alla costruzione in tutte le
varie realtà territoriali di lotte comuni che mettano in discussione quanto
firmato: no all'aumento dell'orario di lavoro da 36 a 38 ore , no ai ridotti
aumenti salariali che nemmeno compensano l'aumento dell'orario ; no ad un
welfare contrattuale tutto costruito a favore di mutue e assicurazioni con i
sindacati firmatari all'interno dei consigli di amministrazione, Autorganizziamoci
: assieme si puo' - le innumerevoli bocciature del CCNL avvenute in tutto il
territorio nazionale lo stanno a dimostrare!
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Novembre 2016