La battaglia delle educatrici di asili nido e scuole dell’infanzia è iniziata. Mercoledì mattina le lavoratrici hanno scioperato per un’ora all’inizio di ogni turno e, insieme ai rappresentanti sindacali di Cgil, Adl e Cub, hanno organizzato un piccolo presidio con bandiere e striscioni davanti al municipio.
E domani – giovedì – si replica, con un’assemblea in programma sempre davanti a Palazzo Gilardoni.
E domani – giovedì – si replica, con un’assemblea in programma sempre davanti a Palazzo Gilardoni.
Alla base della protesta c’è l’eliminazione dell’indennità di turno e la richiesta di rispettare il calendario scolastico approvato dalla giunta.
“Non siamo più il fiore all’occhiello del Comune di Busto?”. E ancora: “Dipendenti comunali sì, ma soprattutto educatrici e insegnanti”. Questo si leggeva sugli striscioni delle lavoratrici.
“Non siamo più il fiore all’occhiello del Comune di Busto?”. E ancora: “Dipendenti comunali sì, ma soprattutto educatrici e insegnanti”. Questo si leggeva sugli striscioni delle lavoratrici.
“Questa è la prima, vera giornata di una lotta che non sappiamo quando finirà – ha scandito al microfono Fausto Sartorato (Adl) – Lo sciopero di un’ora diviso sui vari turni ci impedisce di essere numerosi, ma l’assemblea di domani sarà partecipata. Le famiglie non saranno contente, ma la responsabilità è del Comune. Vedersi ridurre lo stipendio mensile di oltre cento euro non è cosa da poco. Ma in gioco c’è anche il riconoscimento del ruolo delle educatrici, che hanno dei bambini da accudire. Non sono dei pacchi postali”.
Il sindacalista ha messo in luce anche il “silenzio assoluto dell’amministrazione, che non vuole avere un confronto”.
Il sindacalista ha messo in luce anche il “silenzio assoluto dell’amministrazione, che non vuole avere un confronto”.