- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

lunedì 15 maggio 2017

AI CITTADINI E AI DIPENDENTI DEL COMUNE DI BUSTO ARSIZIO CONTINUA LA “BATTAGLIA” DELLE EDUCATRICI

Dopo diversi mesi di proteste, ora le educatrici, dipendenti del comune di Busto Arsizio, hanno alzato il tono della protesta con tre iniziative consecutive che hanno fatto rumore sia sui giornali, sia per la solidarietà ottenuta da diverse forze politiche.
              
Il 19 aprile le educatrici sono scese in piazza davanti al comune ed hanno scioperato manifestando ai cittadini e all’amministrazione comunale la loro intenzione di non fare passi indietro dato che gli è stato fatto un torto e che è ora che si affrontino i problemi del settore. Il 20 aprile hanno proseguito la protesta con un’assemblea, prima all’esterno del comune e poi nel cortile comunale. La sera stessa,  si sono presentate con gli striscioni in municipio, durante la riunione del Consiglio Comunale, attuando  una protesta silenziosa, protesta che ha avuto la solidarietà di alcuni gruppi politici presenti che hanno subito chiesto chiarimenti.

Ora, nonostante la risposta dell’Aran (non Funzione Pubblica perché non di competenza), che da ragione all’amministrazione, le lavoratrici non si fermano ma proseguono nelle proteste. D’altro canto non ci si poteva aspettare nulla di diverso dall’ARAN che rappresenta la parte datoriale delle amministrazioni pubbliche, noi di ADL, che rappresentiamo le lavoratrici diciamo, invece, che tali indennità gli sono dovute, e non solo. Gli è dovuto anche il riconoscimento di un ruolo delicato, in un settore che deve essere tenuto sul palmo di mano per la funzione che svolge per la comunità. Perché qui non c'è in gioco  solo la ormai “famosa” indennità ma anche dei diritti sanciti dal CCNL come il calendario scolastico, la formazione, il riconoscimento (CCNL) del ruolo di educatrice.

Tra poco, inoltre, ci sarà il l’annoso problema del mese di Luglio; di fatto è già stato ribadito che le educatrici, per protesta, rimarranno a disposizione, senza tenere i bambini, una presa di posizione molto forte e decisa un segnale indelebile per la battaglia che stanno facendo. L’amministrazione dovrà ricorrere ad altre aziende per garantire i servizi educativi di luglio, con gravi costi per l’utenza.

Precisiamo che non stanno chiedendo i sette anni di arretrati dovuto per il mancato rinnovo del contratto, che non hanno mai avuto, e nemmeno l’adeguamento al costo della vita che gli spetta di diritto, come per tutti i dipendenti e pensionati,  ma stanno chiedendo di riavere indietro una parte di stipendio che gli è stata tolta senza un reale motivo; stanno chiedendo di riavere dei giorni di ferie che gli spettano di diritto e che gli sono stati tolti coattivamente. Per questi motivi noi non ci fermiamo davanti ad una dichiarazione di chi deve solo pensare a risparmiare senza curarsi se si calpestano i diritti dei lavoratori. Noi andiamo avanti, con la protesta e, parallelamente, con le vertenze legali, ma anche con la richiesta di solidarietà da parte di tutti: dei cittadini, dei genitori che portano i loro figli nelle strutture pubbliche, dei colleghi dipendenti comunali perché prima o poi toccherà a tutti visto che non c’è una logica in queste azioni.

Ripetiamo quindi l'appello che già in precedenza abbiamo fatto cioè tutte/i dobbiamo dimostrare la solidarietà a queste lavoratrici che stanno lottando per affermare i loro diritti. Ma la solidarietà non è una cosa astratta, è una situazione di fatto, per questo siamo a chiedervi di partecipare alla lotta di essere consapevoli che domani potrebbe capitare anche me...

Sostieni la lotta delle educatrici, domani potrebbe capitare anche a te!
Non voltare le spalle, sii solidale!

Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso!