Lo scontro tra amministrazione comunale ed educatrici – che protestano tra l’altro per la cancellazione dell’indennità di turno – è giunto a un nuovo capitolo.
Nei giorni scorsi, infatti, l’Aran (l’organismo che esprime pareri sulle controversie in ambito pubblico) ha di fatto dato ragione al Comune.
Nei giorni scorsi, infatti, l’Aran (l’organismo che esprime pareri sulle controversie in ambito pubblico) ha di fatto dato ragione al Comune.
Ma questo non ha scoraggiato le maestre di asili nido e scuole materne né i sindacati che le affiancano nella lotta. Tanto che è già stato proclamato un nuovo sciopero di un’ora – dopo quello di qualche tempo fa – all’inizio di ogni turno di lunedì 15 maggio.
Prima, venerdì 12, andrà in scena una nuova assemblea davanti al municipio.
Prima, venerdì 12, andrà in scena una nuova assemblea davanti al municipio.
“L’Aran è l’organismo che rappresenta le Pubbliche amministrazioni nella contrattazione ed è quindi evidente che, come tale, esprime pareri di parte – osserva in una nota la Cub Pubblico Impiego– In caso di controversie sull’interpretazione di norme contrattuali l’‘interpretazione autentica’ può avvenire solo nell’ambito di una apposita procedura che vede confrontarsi la stessa Aran con le Organizzazioni firmatarie del Contratto. Alla luce di questi ultimi sviluppi, nei prossimi giorni valuteremo le ulteriori iniziative sindacali, compresa la verifica sulla possibilità di intraprendere azioni giudiziarie”.
E ancora: “Rileviamo con soddisfazione la presa di posizione di alcuni genitori che con un importante e articolato documento chiedono all’amministrazione interventi in grado di porre termine ad una vertenza che sta creando, non certo per colpa del personale, disagi all’utenza”.
E ancora: “Rileviamo con soddisfazione la presa di posizione di alcuni genitori che con un importante e articolato documento chiedono all’amministrazione interventi in grado di porre termine ad una vertenza che sta creando, non certo per colpa del personale, disagi all’utenza”.
Disagi che potrebbero proseguire anche nel mese di luglio: “Se le cose non cambieranno – anticipa Fausto Sartorato di Adl, tra i più combattivi – l’accoglienza dei bambini, contratto alla mano, non verrà garantita. Ribadisco che questa non è solo una battaglia per i soldi. Si tratta di riconoscere il ruolo delle educatrici”.