ESTATE, TEMPO DI
DECISIONI (RISTRETTE) SULL’OSPEDALE UNICO
16.08.2017
Il periodo estivo aiuta spesso gli
enti a prendere decisioni, in questo caso le giunte dei comuni di Gallarate e
Busto Arsizio hanno aderito al “PROTOCOLLO DI INTESA FINALIZZATO ALLA PROMOZIONE
DI UN ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO OSPEDALE DI BUSTO
ARSIZIO E GALLARATE” sotto
il cappello della Regione Lombardia e con la partecipazione di ATS e
ASST.
E’ un primo passo per la
realizzazione dell’Ospedale Unico nel sito di Busto Arsizio (Beata Giuliana) e
la stampa ha dato risalto ai contenuti del documento allegato redatto dalla
ASST Valle Olona in cui, tra l’altro, si prefigura un numero di posti letto
(867) pari alla somma di quelli dei due ospedali esistenti, ed una previsione
di risparmio gestionale pari a 9,7
milioni di euro/anno.
A una lettura un po’ più attenta si
rileva che questi dati non sono così certi :
gli enti si riservano di definire il dimensionamento come pure la
riorganizzazione dei servizi territoriali della ASST e anche della ATS nel
proseguo del procedimento.
Non vengono inoltre definiti
(indicati) l’entità e le fonti dei finanziamenti; si rimanda ad una DGR che
però stanzia “contributi indistinti”
(finalizzati prioritariamente “alla messa
a norma e sicurezza delle strutture e degli impianti”) alla ASST per 852 mila euro per il 2017 e contributi
specifici per interventi sull’esistente richiesti dall’ente per oltre 12
milioni di euro.
Non si parla esplicitamente di
Project Financing o, comunque, di modalità di attuazione della nuova
costruzione.
Senza chiari dati in tal senso la
stima del risparmio annuo conseguibile con il nuovo ospedale (per lo più
costituito da minori spese di pulizia dei pavimenti e maggior utilizzo delle
apparecchiature diagnostiche) non ha significato concreto in termini di
ricaduta complessiva sui costi pubblici (e quindi sulle tasse) e sulla salute
(certo non quantificabile con un maggiore sfruttamento della diagnostica).
In cambio di tale
indeterminatezza di prospettiva le amministrazioni locali si impegnano a far di
tutto per togliere ogni ostacolo – a partire dalle previsioni urbanistiche
attuali – affinchè l’ospedale si possa insediare nel luogo prescelto.
Un “effetto collaterale” riguarda, come già evidenziato dal Comitato
per il diritto alla salute, i concreti rischi di speculazione edilizia sugli
attuali siti ospedalieri, aspetto che ha già prodotto i primi screzi tra i due
Comuni.
Per le lavoratrici e lavoratori da un lato si scrive che
verranno salvaguardati sia i posti di lavoro sia la sicurezza, mentre il
documento della ASST prevede “ una riduzione dei costi di
personale oggi impiegato in una serie di servizi tipicamente di natura
“stand-by” (guardie mediche e infermieristiche)” … anche i lavoratori non
sono sufficiente “sfruttati” come le
macchine …
Infine, è quello che non viene
scritto che più preoccupa :
-nessun accenno alla distruzione
dell’area verde tra i due comuni, nessun accenno alla salvaguardia della
Cascina dei poveri, patrimonio territoriale archeologico;
-nessuna considerazione sul
traffico generato sui diversi assi viabilistici di accesso, ad incremento
rispetto a quello esistente e confluenti tutti sul congestionato asse del
Sempione o a quelli per l’accesso alle scuole superiori esistenti;
-nessun accenno all’area
adiacente HUPAC, con il transito e il deposito di sostanze chimiche anche
pericolose, responsabile, in diverse occasioni, di rilasci incontrollati (due
anni fa anche con l’evacuazione delle scuole).
Nonostante l’importanza di questo
passo iniziale per la concreta realizzazione dell’Ospedale unico (e connessi
interventi di riorganizzazione complessiva dei servizi territoriali) il
silenzio della politica, dei sindacati, degli altri enti pubblici, delle
associazioni che lavorano con l’ASST, è assordante. Contiamo sull’autunno per
un risveglio dei soggetti interessati e una estensione della discussione ai
diretti interessati : la popolazione.
https://www.facebook.com/Comitato-per-il-diritto-alla-Salute-del-varesotto