No alla repressione del diritto di parola!
Noi stiamo con Alessia e Lorenzo
Vietato criticare l'azienda. E se lo fai?
Sospensioni, licenziamenti e querele con richieste di risarcimento di migliaia
di euro.
Codici etici, regolamenti disciplinari,
obblighi di riservatezza, sono trappole infernali che mirano direttamente a
tappare la bocca ai lavoratori e alle lavoratrici, a criminalizzare e a
reprimere sul nascere ogni forma di critica,
dissenso.
Anche semplici esternazioni su Facebook determinano
licenziamenti per il venir meno dei principi di correttezza e buona fede.
Se poi la critica arriva da delegati
sindacali, la risposta repressiva è assicurata.
Non si tratta solo della cancellazione del
diritto di critica ma si determinano le nuove relazioni sindacali dettate dai
rapporti di forza, da una legislazione in materia di lavoro che permette ormai
il libero arbitrio.
Nei giorni scorsi è arrivato il
provvedimento disciplinare per i due delegati Cobas dell’Irccs Spallanzani di
Roma, 4 mesi di sospensione senza stipendio e una querela a loro carico,
"colpevoli" di avere
denunciato carenze di personale, lo sfruttamento dei lavoratori e la privatizzazione
della sanità pubblica, tutto ciò in una intervista radiofonica.
Ma anche la solidarietà a favore dei
lavoratori colpiti da iniqui procedimenti disciplinari può essere utilizzata
contro di loro, non a caso la manifestazione di solidarietà tenutasi davanti all'ospedale
romano sarebbe menzionata nel provvedimento disciplinare, una motivazione per inasprire
la sanzione.
Quanto accade ai due delegati del cobas
allo Spallanzani, sta verificandosi in molti altri casi, una semplice critica
viene considerata lesiva della dignità di dirigenti e amministratori e subito
si intraprendono procedimenti disciplinari fino al licenziamenti.
E tutto ciò accade mentre la sanità
pubblica subisce tagli draconiani di cui fanno le spese la cittadinanza e
soprattutto le classi sociali meno abbienti che non possono permettersi costose
visite private o intramoenia.
Pubblico Impiego in Movimento si schiera
dalla parte dei due delegati, per la libertà di parola e di espressione, per
denunciare con forza i tagli alla sanità, tagli agli organici e ai nostri
salari.