Avevamo
cento diritti e cento ragioni. In più avevamo decine e decine di sentenze,
precedenti, talune della stessa Consulta, che confermavano le nostre ragioni, ma
il clima che stiamo vivendo in Italia e lo stravolgimento dei dettati della
Costituzione sono ormai arrivati all'interno della stessa Corte Costituzionale,
fino a farci pensare che la Carta Repubblicana non esiste più. L'ingiusta
sentenza, anticipata dalla stampa il giorno stesso dell'udienza, ancora prima
che si tenesse la riunione, ci fa pensare a sotterfugi, che non aiutano la
trasparenza e l'autonomia della Corte Costituzionale.
D'altra
parte, con questa sentenza, a parere nostro, viene stravolta la precedente
sentenza, che ci riconosceva il pieno diritto alla perequazione. Se i miei nove
euro al mese (una tantum), che mi ha dato Poletti nel suo decreto bonus, sono
riconosciuti una cifra "equa" come viene stabilito oggi, forse era meglio non
darci niente!
Siamo
curiosi di conoscere le motivazioni della sentenza, che
sicuramente
impugneremo
presso la Corte Europea, che in base ai trattati di Lisbona e di Nizza,
sottoscritti anche dall'Italia, non potrà che darci
ragione.
Infine la
composizione della Corte ha cambiato membri e connotati, con persone, a nostro
giudizio, più favorevoli al Governo che non ai lavoratori e ai pensionati,
mettendo, secondo noi, in discussione quell'autonomia necessaria per il suo
ruolo istituzionale.
Per la
rivista «le Lotte dei Pensionati»,
Gallori
Ezio