- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

mercoledì 17 gennaio 2018

BUSTO ARSIZIO Caos all’Anagrafe e nuovi orari in Comune, sindacato Adl all’attacco

SARTORATO: “SCELTE UNILATERALI DELL’AMMINISTRAZIONE”
“I lavoratori non vengono ascoltati e i problemi, che risalgono alle scelte delle giunte precedenti, rimangono”

Le code all’Anagrafe? “Un caso non semplice, ma che manchi personale lo sappiamo da tanto tempo”, afferma il rappresentante sindacale di Adl Fausto Sartorato.
Il quale non si scaglia contro l’amministrazione Antonelli: “Il problema – dice – non può essere imputato a questa giunta, ma a quelle che si sono succedute negli scorsi anni, portandoci alla situazione attuale”.
Se questa è la premessa, “è chiaro, allo stesso tempo, che una soluzione deve essere trovata, perché una città di 84 mila abitantinon può offrire questo tipo di servizio. I disagi, tra l’altro, oltre che gli utenti colpiscono i dipendenti, che non hanno alcuna colpa per le lunghe code e le attese. D’altra parte, se con le assunzioni siamo sempre in ritardo, i risultati non possono che essere questi”.
Le critiche di Sartorato riguardano anche – e soprattutto – il nuovo orario di apertura degli uffici comunali, entrato in vigore il 2 gennaio.
“Le decisioni sono state prese senza coinvolgere minimamente le Rsu. Le richieste avanzate dai lavoratori non sono state considerate, mentre le novità, introdotte unilateralmente, potrebbero creare dei problemi. Il mercoledì, ad esempio, come verrà gestita l’apertura nell’orario classico della pausa pranzo? I dirigenti non possono imporre ai dipendenti di non fare la pausa. I lavoratori, come sempre, si danno da fare affinché tutto funzioni, ma non è questo il modo corretto di agire. Fosse per me, farei stare agli sportelli chi ha deciso di introdurre questi orari”.
“Non c’è nessuna collaborazione”, lamenta il sindacalista, rilanciando anche la protesta degli impiegati dell’ufficio di Stato civile. “Anche in questo caso, le carenze di organico si fanno sentire e l’arretrato aumenta. Oltre a ciò, c’è la necessità di trovare uno spazio idoneo per le pratiche più delicate. In questo settore si trattano separazioni, divorzi, adozioni e così via. Non è giusto affrontare questioni di questo tipo in mezzo ad altre persone in attesa, senza nessuna privacy. Il disagio è stato espresso dagli utenti e i lavoratori l’hanno sottolineato anche nella lettera inviata lo scorso novembre al Prefetto. I problemi sono annosi e noti, adesso è tempo di trovare le soluzioni più idonee”.
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