La
lavoratrice era dipendente di Airport Handling, la società di servizi di terra.
È stata licenziata per aver superato di 7 giorni il numero massimo di giorni in
tre anni
Licenziata
per aver superato i giorni massimi di malattia. È successo a una lavoratrice del
settore “handling” – i servizi di terra – di Malpensa e il caso viene sollevato
dal sindacato di base ADL.
La
donna, quarantenne, era impiegata ai check in da Airport Handling, la più
grande società di servizi di terra di Malpensa, la ex Sea Handling uscita nel
2014 dal perimetro del gruppo Sea. Il sindacato ADL, con Francesco Mainardi,
denuncia che la società si è disfatta della donna «senza un briciolo di
sensibilità e attenzione»
Ma
qual è la ragione? La donna è stata «licenziata per aver superato il periodo
di comporto malattia di una settimana, perché nell’arco degli ultimi tre
anni ha dovuto assentarsi per malattia, in modo non continuativo, per 372
giorni, sette giorni in più di quelli previstiper il mantenimento del posto
di lavoro». Il sindacato sottolinea che la possibilità di licenziamento, stando
al contratto nazionale handling, è una facoltà del datore di lavoro, non
un obbligo.
Viene
rimproverato inoltre all’azienda un altro aspetto: «L’azienda conosceva non
solo la situazione di malattia della lavoratrice, ma anche la difficile
condizione economica e familiare in cui versava e, cosa ancora più grave, non
ha mai avvisato la dipendente in questione, nè formalmente, nè verbalmente
attraverso un responsabile, dell’avvicinarsi del limite del periodo di comporto.
Le veniva conteggiata la malattia nel più assoluto silenzio, forse pregustando
la soddisfazione che sarebbe seguita al licenziamento».