Il Comitato per il Diritto alla
Salute del Varesotto ha organizzato nella serata del 20 febbraio u.s. presso la
sede delle ACLI di Gallarate un incontro con i cittadini e alcuni candidati alle
prossime elezioni regionali sul tema dell’ospedale unico tra Busto e Gallarate e
della riforma sulla presa in carico dei pazienti cronici.
Il Comitato ha presentato
sinteticamente la riforma della presa in carico delle cronicità, evidenziando
come la riforma contenga aspetti inaccettabili dal punto di vista sanitario e
avvii la privatizzazione della medicina di base nell’ottica, da tempo perseguita
da Regione Lombardia, della trasformazione della salute da diritto universale a
merce.
I cittadini affetti da una
malattia cronica -in Lombardia sono più di 3 milioni- che decideranno di
affidarsi a un gestore continueranno ad essere seguiti dal proprio medico di
base solo per gli aspetti che non riguardano la cronicità. Per quest’ultima
saranno seguiti da un medico non scelto da loro ma assegnato dal gestore, che li
invierà, per esami e cure, in strutture sanitarie con cui il gestore stesso avrà
stipulato un contratto, anche lontane da casa. Se il paziente vorrà rivolgersi a
un’altra struttura sanitaria, come l’ospedale vicino a casa, o se avrà bisogno
di un esame legato alla cronicità ma non previsto nel piano assistenziale
individualizzato, dovrà pagare di tasca propria. A chi soffre di una malattia
cronica il Comitato consiglia vivamente di continuare ad affidarsi solo al
proprio medico di base, declinando ogni invito a consegnarsi a un
gestore.
Il Comitato ha poi illustrato le
motivazioni della propria opposizione al progetto dell’ospedale unico a partire
dal percorso verticistico, poco trasparente e basato per lo più su annunci sui
media, con il quale la Regione e i comuni di Busto Arsizio e Gallarate hanno
finora portato avanti il progetto.
Ha poi messo in discussione
l’assunto, tutto da dimostrare, che per mantenere e migliorare i livelli
qualitativi negli ospedali esistenti sia necessario realizzare una nuova unica
struttura e non si possa invece valutare l’ipotesi di ristrutturazioni, anche
pesanti, delle strutture attuali, concentrando le risorse per il personale e le
attrezzature specialistiche, mantenendo i servizi sanitari generali distribuiti
sul territorio più vicini ai cittadini. Si eviterebbe, in questo modo, di
cementificare aree verdi, costruire nuove inutili strade e generare altre aree
dismesse nei centri cittadini.
Il Comitato ha infine evidenziato
l’assoluta inadeguatezza dell’area individuata al confine tra i 2 comuni sia dal
punto di vista ambientale, con la distruzione di aree boschive, sia perché
incompatibile con le strutture già esistenti (l’ITE “Tosi”, l’area industriale
del Sempione, lo scalo Hupac, la Cascina dei Poveri). Lo studio elaborato dal
Comitato dimostra che la superficie e la conformazione dell’area non consentono
di realizzare un ospedale con la stessa capienza dei due esistenti, a meno di
costose edificazioni al di fuori dei normali standard e della completa
cementificazione del terreno.
Il Comitato per il Diritto alla
Salute del Varesotto, ringraziando tutti i cittadini che con le loro firme hanno
sostenuto l’impegno del Comitato, esprime soddisfazione per aver portato
all’attenzione delle forze politiche del territorio tutte le criticità del
progetto dell’ospedale unico e di aver verificato un ampio sostegno alle proprie
tesi.
Chiede pertanto alle forze
politiche regionali e locali di operare al fine di coinvolgere le istituzioni
del territorio, la ATS, l’ASST e i cittadini in un percorso che riveda le
decisioni fin qui assunte modificandole in modo che i necessari e auspicati
investimenti nel settore sanitario siano concentrati esclusivamente
sull’incremento dell’offerta della sanità pubblica sia dal punto di vista
qualitativo che quantitativo. A tal fine propone inoltre che la Commissione
Speciale costituita presso il comune di Busto Arsizio sia estesa alla
partecipazione di rappresentanti degli altri comuni interessati e possa
intervenire sul progetto in elaborazione presso la nostra ASST al fine di
cogliere le istanze sostenute nel dibattito dello scorso martedì.
Da parte nostra continueremo ad
operare affinché il diritto alla salute garantito nella nostra Costituzione sia
attuato in tutti i suoi aspetti e a tutti i livelli.
Gallarate, 24 febbraio 2018