- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

giovedì 1 marzo 2018

Comitato per il diritto alla Salute del Varesotto Comunicato stampa

Il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto ha organizzato nella serata del 20 febbraio u.s. presso la sede delle ACLI di Gallarate un incontro con i cittadini e alcuni candidati alle prossime elezioni regionali sul tema dell’ospedale unico tra Busto e Gallarate e della riforma sulla presa in carico dei pazienti cronici.
Il Comitato ha presentato sinteticamente la riforma della presa in carico delle cronicità, evidenziando come la riforma contenga aspetti inaccettabili dal punto di vista sanitario e avvii la privatizzazione della medicina di base nell’ottica, da tempo perseguita da Regione Lombardia, della trasformazione della salute da diritto universale a merce.
I cittadini affetti da una malattia cronica -in Lombardia sono più di 3 milioni- che decideranno di affidarsi a un gestore continueranno ad essere seguiti dal proprio medico di base solo per gli aspetti che non riguardano la cronicità. Per quest’ultima saranno seguiti da un medico non scelto da loro ma assegnato dal gestore, che li invierà, per esami e cure, in strutture sanitarie con cui il gestore stesso avrà stipulato un contratto, anche lontane da casa. Se il paziente vorrà rivolgersi a un’altra struttura sanitaria, come l’ospedale vicino a casa, o se avrà bisogno di un esame legato alla cronicità ma non previsto nel piano assistenziale individualizzato, dovrà pagare di tasca propria. A chi soffre di una malattia cronica il Comitato consiglia vivamente di continuare ad affidarsi solo al proprio medico di base, declinando ogni invito a consegnarsi a un gestore.
Il Comitato ha poi illustrato le motivazioni della propria opposizione al progetto dell’ospedale unico a partire dal percorso verticistico, poco trasparente e basato per lo più su annunci sui media, con il quale la Regione e i comuni di Busto Arsizio e Gallarate hanno finora portato avanti il progetto.
Ha poi messo in discussione l’assunto, tutto da dimostrare, che per mantenere e migliorare i livelli qualitativi negli ospedali esistenti sia necessario realizzare  una nuova unica struttura e non si possa invece valutare l’ipotesi di ristrutturazioni, anche pesanti, delle strutture attuali, concentrando le risorse per il personale e le attrezzature specialistiche, mantenendo i servizi sanitari generali distribuiti sul territorio più vicini ai cittadini. Si eviterebbe, in questo modo, di cementificare aree verdi, costruire nuove inutili strade e generare altre aree dismesse nei centri cittadini.
Il Comitato ha infine evidenziato l’assoluta inadeguatezza dell’area individuata al confine tra i 2 comuni sia dal punto di vista ambientale, con la distruzione di aree boschive, sia perché incompatibile con le strutture già esistenti (l’ITE “Tosi”, l’area industriale del Sempione, lo scalo Hupac, la Cascina dei Poveri). Lo studio elaborato dal Comitato dimostra che la superficie e la conformazione dell’area non consentono di realizzare un ospedale con la stessa capienza dei due esistenti, a meno di costose edificazioni al di fuori dei normali standard e della completa cementificazione del terreno. 
Il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto, ringraziando tutti i cittadini che con le loro firme hanno sostenuto l’impegno del Comitato, esprime soddisfazione per aver portato all’attenzione delle forze politiche del territorio tutte le criticità del progetto dell’ospedale unico e di aver verificato un ampio sostegno alle proprie tesi.

Chiede pertanto alle forze politiche regionali e locali di operare al fine di coinvolgere le istituzioni del territorio, la ATS, l’ASST e i cittadini in un percorso che riveda le decisioni fin qui assunte modificandole in modo che i necessari e auspicati investimenti nel settore sanitario siano concentrati esclusivamente sull’incremento dell’offerta della sanità pubblica sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. A tal fine propone inoltre che la Commissione Speciale costituita presso il comune di Busto Arsizio sia estesa alla partecipazione di rappresentanti degli altri comuni interessati e possa intervenire sul progetto in elaborazione presso la nostra ASST al fine di cogliere le istanze sostenute nel dibattito dello scorso martedì.
Da parte nostra continueremo ad operare affinché il diritto alla salute garantito nella nostra Costituzione sia attuato in tutti i suoi aspetti e a tutti i livelli.

Gallarate, 24 febbraio 2018