Nell’ambito
delle evoluzioni del Sistema sanitario nazionale,
è sempre più diffusa la
casistica di permanenza di pazienti
presso le unità operative di pronto
soccorso, per trattamenti
sanitari a seguito di accesso, di durata anche
prolungata nel
tempo (due o più giorni).
Si
tratta di prestazioni mediche eseguite nei casi di urgenza/emergenza
che, a
fronte delle valutazioni cliniche e degli approfondimenti
diagnostici necessari,
possono evolversi in modalità diverse
(dimissioni del paziente, ricovero
urgente, trasferimento
in ospedali altamente specializzati,
etc.).
In
molte strutture ospedaliere, per affrontare queste situazioni
sono state
istituite le c.d. Strutture Semplici OBI
(Osservazione Breve Intensiva) e DB
(Degenza Breve - struttura
nata in base a specifiche delibere regionali), spesso
annesse
alle unità operative di pronto soccorso; ovviamente, ulteriori
denominazioni potrebbero essere utilizzate dalle varie autonomie
locali per
individuare strutture con medesimo ruolo funzionale delle
OBI e DB, quale
espressione della medicina d’urgenza.
La
permanenza di pazienti in tali strutture può variare sensibilmente
e durare
anche alcuni giorni qualora le condizioni del malato
richiedano un chiarimento
diagnostico - in attesa di dirimere
l’evoluzione del caso di specie verso la
dimissione o verso
il ricovero presso l’apposito reparto della struttura
ospedaliera
- ovvero nel caso in cui l’appropriato reparto di ricovero
non sia
immediatamente accessibile.
Premesso
quanto sopra, è stato rilevato che vi sono strutture
ospedaliere che - non
avendo deliberato la costituzione
delle nominate strutture OBI e DB (o altre con
medesima finalità
funzionale) come entità esplicitamente autonome – espletano
tale funzione direttamente in regime di pronto soccorso.
In
tali casi, è evidente che la permanenza di un paziente
presso il pronto soccorso
presenta le medesime caratteristiche
del ricovero ospedaliero e tale deve quindi
essere considerata
ai fini della tutela previdenziale, ove prevista, e della
correlata
certificazione medica da produrre.
Quindi,
nei casi in cui i trattamenti o l’osservazione presso le unità
operative di
pronto soccorso richiedano ospitalità notturna, deve
applicarsi, nell’ambito
della tutela previdenziale della malattia,
la medesima disciplina prevista per
gli eventi di ricovero ospedaliero.