Negli Stati
Uniti e in Svezia è un chip sottopelle ad aumentare l’efficienza dei
lavoratori. In Cina basta un cappello. Secondo quanto riporta il
quotidiano di Hong Kong South China Morning Post, la Repubblica popolare
è il primo paese al mondo ad avere adottato su larga scala una tecnologia in
grado di monitorare emozioni e altre attività mentali sul posto di
lavoro.
Si
tratta di sensori wireless, applicabili ai normali berretti e caschi da
lavoro, capaci di controllare costantemente le onde cerebrali di chi li
indossa. I dati acquisiti vengono trasmessi a computer che, sfruttando algoritmi
e l’intelligenza artificiale, rilevano i picchi emotivi come depressione,
ansia o rabbia. Informazioni di cui la Hangzhou Zhongheng
Electric, azienda specializzata nella produzione di apparecchiature per le
telecomunicazioni, fa tesoro per dosare la frequenza e la durata dei periodi di
pausa al fine di ridurre lo stress mentale e aumentare l’efficienza dei propri
dipendenti. Ma la società di Hangzhou non è l’unica ad aver abbracciato
l’avveniristico sistema.