Gli
ambientalisti critici sul secondo collegamento per l'aeroporto, per i costi e
per l'impatto sui boschi e la brughiera. Martedì mattina il presidio prima del
consiglio regionale
Si
sono fatti sentire e vedere, fuori dal Pirellone, per poi partecipare – come
pubblico – al dibattito di giornata. Sono i comitati che, con l’appoggio
di Legambiente, si oppongono alla costruzione della ferrovia
Gallarate-Malpensa, secondo accesso su ferro all’aeroporto, che si aggiunge
a quello (da Sud) esistente dal 1998.
Le
bandiere dei comitati – a partire da “Salviamo la brughiera” di Casorate
Sempione – si sono radunate martedì’ mattina, alle 9.30, davanti
all’ingresso del Pirellone, sede del Consiglio regionale della Lombardia.
Volantini e bandiere per sostenere oggi soprattutto l’idea di una valutazione
ambientale complessiva delle infrastrutture su Malpensa: «Le sottoscritte
associazioni e comitati ritengono indispensabile e urgente che, prima
della autorizzazione di ulteriori progetti infrastrutturali sull’area vasta
coinvolta dalle attività e sviluppi dell’aeroporto di Malpensa, si proceda ad
una valutazione cumulativa di impatto ambientale tramite Vas (Valutazione
Ambientale Strategica) estesa a tutto il territorio del Piano d’area, alla quale
siano sottoposti i vari inserimenti e tutte le diverse opere infrastrutturali.
Con l’obbiettivo di salvaguardia e tutela dell’ambiente naturale e del
paesaggio, specialmente con riferimento al territorio del Parco del Ticino, e
della salute e qualità della vita degli abitanti, e chiedono che la Giunta
Regionale ed il Consiglio Regionale Lombardo si attivino concretamente in tale
direzione».