- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

lunedì 11 febbraio 2019

LEONARDO ELICOTTERI Radioprotezione e radiazioni ionizzanti a Cascina Costa L’AZIENDA VUOLE “DECLASSARE” I LAVORATORI ESPOSTI Da ora in poi non saranno più “esposti” anche se faranno lo stesso lavoro

La legge prevede che, quando ci sono delle macchine radiogene, l’azienda deve nominare un esperto qualificato che tiene sotto costante controllo sia l’ambiente sia i lavoratori, nel caso in cui ci siano dei lavoratori esposti al rischio di radiazioni ionizzanti (cancerogene), all’esperto qualificato si affianca anche un medico che deve seguire i lavoratori esposti con visite periodiche, esami, ecc…
La decisione sul grado di esposizione dei lavoratorispetta all’esperto qualificato che, qualche mese fa, ci ha comunicato di avere l’intenzione di ridurre il grado di rischio da “CAT-A” (il più alto) a “NON esposti” perché, secondo le valutazioni da lui fatte, negli ultimi anni il livello di radiazioni è sempre stato prossimo allo Zero. Prima di procedere, l’esperto (di recente nomina), ha voluto sentire il parere degli RLS per “correttezza” e per evitare problemi con i lavoratori, dato che lui deve rendere conto solo al datore di lavoro e che con gli RLS non è tenuto ne a consultarsi ne a coinvolgerli. L’esperto ci precisa che è sua intenzione aumentare il numero dei misuratori di radiazioni, mettendoli in più punti fissi rispetto a quelli indossati dai lavoratori, che non li dovranno più portare. L’esperto ci informa che ai lavoratori ha già spiegato le motivazioni che lo portano a questa decisione, anche se gli interessati si dicono non in accordo e alquanto preoccupati, visto che loro continuano a fare la stessa attività.
Dopo avere letto le varie disposizioni di legge in materia, si evince che l’esperto qualificato e il medico che segue i lavoratori, avrebbero dovuto, obbligatoriamente, partecipare alla riunione periodica annuale con gli RLS/RSPP ecc. e resocontarli sul proprio operato, ma negli ultimi 15 anni non si è mai visto ne uno ne l’altro alle riunioni. Inoltre veniamo a sapere che, fino a pochi mesi fa, era presente in azienda un isotopo radioattivo che richiede tutta una serie di precauzioni, come un piano di emergenza dedicato, un sistema di conservazione molto particolare, vista la pericolosità dell’elemento. Anche in questo caso non abbiamo mai visto ne un piano di emergenza dedicato e nemmeno come veniva stoccato tale componente,l’RSPP si limita a rispondere che è stato smaltito nell’aprile del 2018.
Ma quali sono le conseguenze: In primo luogo i lavoratori non verranno più sottoposti alle visite periodiche che servivano per prevenire eventuali problemi di salute derivanti dalle radiazioni (tumori) e non dovranno più indossare i misuratori di radiazioni, che era il primo campanello di allarme; Inoltre la legge DPR 384/90, che riguarda il settore ospedaliero, riconosce ai lavoratori esposti di “CAT-A” un’indennità economica e un periodo di ferie aggiuntivo all’anno, che i lavoratori potrebbero rivendicare a fronte di alcune sentenze di cassazione che hanno riconosciuto i medesimi diritti anche al di fuori dell’ambiente ospedaliero, per similitudine di rischio.
Davanti a questa situazione, invece di aspettare la risposta degli RLS, come detto “per correttezza”, l’esperto qualificato inoltra direttamente all’ASL la richiesta di “declassare” tutti i lavoratori che, con la formula del “silenzio assenso”, si considera approvata, invece l’ASL si prende lo “scrupolo” di venire a fare un sopraluogo in azienda prima di decidere sul da farsi. Ora vediamo l’ASL cosa decide dopo il sopraluogo,conseguentemente, noi valuteremo un eventuale esposto alla procura della repubblica.