«Facciamo un po’ di battaglia, altrimenti siamo a terra». «Sì, sì, veramente».
Lo scambio di battute - uno dei tantissimi - è tra una signora di mezz’età e i promotori del gazebo davanti all’ingresso del mercato in via Torino contro l’ospedale unico che dovrà sorgere nel quartiere di Beata Giuliana a Busto Arsizio.
Proprio in questi giorni è tornato d’attualità l’argomento dopo che la Regione ha rilanciato la volontà di realizzarlo e il sindaco Andrea Cassani ha posto una serie di condizioni (per ora viabilistiche) a difesa di Gallarate. Ecco un buon motivo, secondo il comitato, per tornare in piazza. A cominciare dal mercato gallaratese.
Non lasciatelo marcire
«Ma cosa fanno, lo lasciano marcire il Sant’Antonio Abate?». A chiederselo è un altro dei passanti che si ferma ad ascoltare le ragioni del Comitato per il diritto alla Salute del Varesotto (così si chiama). E poi firma la petizione in cui «i cittadini chiedono il mantenimento e il miglioramento dei servizi degli ospedale di Busto e di Gallarate e sono contrari alla costruzione di un ospedale unico».
Raccolta firme indirizzata alla presidenza della Regione e, per conoscenza, ai Comuni interessati.
Al termine della mattinata sono 124 le sottoscrizioni raccolte, certificate dal numero di carta d’identità. Vanno ad aggiungersi a quelle dei mesi scorsi, per un totale di 2.500.