Secondo la Corte europea di giustizia il meccanismo ISDS/ICS è compatibile con le regole dell’Europa. Per noi rimane inaccettabile. La Campagna Stop TTIP/CETA chiede al Parlamento italiano di rispettare gli impegni: “Bocciate il CETA al più presto per riaprire in Europa un dibattito sul commercio senza regole”.
ROMA, 30 APRILE 2019 – Questa mattina la Corte di giustizia dell’Unione europea ha decretato che il sistema di protezione degli investimenti inserito nel trattato di liberalizzazione commerciale UE-Canada (CETA), è compatibile con il diritto europeo. Il parere della Cortearriva dopo una richiesta – inoltrata nel 2017 dal Belgio – di esprimere un parere la compatibilità del meccanismo di arbitrato presente nel CETA con il diritto dell’Unione.
La sentenza legittima un sistema controverso, che consente alle multinazionali di fare causa agli Stati per scoraggiare l’approvazione di leggi che minacciano i loro profitti. Qualunque norma – anche se varata per proteggere l’interesse pubblico o l’ambiente – sarà impugnabile in opachi tribunali, che prestano il fianco a gravi conflitti di interessi.
«Si tratta di un meccanismo costruito su misura per gli investitori esteri, a scapito della sovranità degli Stati e dei diritti dei cittadini – dichiaraMonica Di Sisto, portavoce della campagna Stop CETA, una coalizione di 200 organizzazioni che si batte contro gli impatti dei trattati di libero scambio – Abbiamo dimostrato nel recente rapporto “Diritti per le persone, regole per le multinazionali: Stop ISDS[1]”, che la creazione di Corte per gli investimenti inserita nel CETA su proposta della Commissione europea rappresenta una minaccia per la democrazia e l’ambiente e chiediamo che il Parlamento si attivi immediatamente per bocciare il trattato in blocco, così da aprire in tutta Europa un fronte critico verso il commercio senza regole e senza rispetto dei diritti».