L'operazione franco-italiana non è assolutamente una "fusione alla pari" come si è tentato di farla passare, ma una acquisizione tout court da parte dei francesi, che avranno il vero potere su tutto. Si tratta dell'ultimo (e inevitabile) atto di un progressivo disimpegno dell'Exor degli Agnelli-Elkann dalla produzione di quattro ruote. Non avendo investito su elettrico, modelli competitivi in Europa e altri importanti ambiti, Fca non poteva che finire così. Non è vero che l'occupazione verrà salvaguardata, sono dichiarazioni di rito.
Certo, si crea il quarto player mondiale dell’automotive, con 8,7 milioni di veicoli prodotti, 170 miliardi di ricavi, 11 miliardi di utile operativo ricorrente. Ma anche con 3,7 miliardi di “sinergie” (altrimenti dette: tagli) annunciate. Sinergie che verranno fatte soprattutto in Europa, dove ci sono quattro marchi sovrapponibili (Peugeot, Citroen, Opel e Fiat) ed è facile prevedere che a farne le spese saranno soprattutto gli italiani.
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