Si sgretola una parte importante del processo Eternit a pochi giorni dalla sentenza d'appello prevista per il 3 giugno che ora potrebbe slittare. È morto infatti nella notte scorsa uno dei due imputati, il novantunenne barone belga Louis De Cartier, che accanto al miliardario svizzero Stephan Schmidheiny era imputato nel processo che ha contato oltre 3mila vittime dell'amianto nei quattro stabilimenti italiani del gruppo amianto-cementifero fallito nell'87. La morte di De Cartier, condannato in primo grado a 16 anni per disastro ambientale doloso, e per il quale il pm Raffaele Guariniello aveva chiesto nella sua requisitoria 20 anni di pena (la stessa richiesta in primo grado) cancella di fatto le responsabilità relative alla sua gestione dal '66 al '72.
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