Tra gli
applausi nasce ufficialmente
il Forum con un primo
immediato programma operativo: munirsi di un blog, riunione del Comitato
scientifico per un esame dei temi più urgenti, nuovo appuntamento dopo l’estate per decidere gli
ulteriori passi che dovranno avere come caratteristica la concretezza
dell’agire.
Nella
splendida cornice del castello dei Comboniani di Venegono superiore l’1 e il 2
Giugno si è svolto il convegno nazionale
sul tema “ Armi, guerre, territorio”.
All’appello lanciato
dai promotori ( il movimento NOF35 del novarese e il Comitato NOM346 del
varesotto) hanno risposto non
meno di 200 attivisti di tutta Italia che hanno sviluppato un dibattito
intenso e di alto livello che è andato ben oltre l’orario dei lavori
programmato.
Già
sabato, mentre affluivano tantissime persone per la registrazione, si è capito
subito che l’appello aveva trovato terreno fertile e il convegno offriva
risposta ad una esigenza da tutti avvertita :rilanciare un forte e qualificato movimento contro
guerre ed armamenti.
Il
convegno, infatti, ha rappresentato anche il momento costitutivo del Forum
nazionale permanente contro la guerra, che sarà uno strumento di coordinamento e
di incontro di tutte le realtà che si battono contro le guerre e gli armamenti,
nel più assoluto rispetto della loro identità e specificità territoriale. Il
Forum, inoltre, si avvarrà e metterà a disposizione di tutti
un Comitato
scientificoformato da esperti nei vari settori di
intervento ( alcuni dei quali, peraltro, già presenti ed attivi al
convegno).
I lavori
sono stati divisi nei due giorni secondo questo criterio : sabato una serie di
relazioni ha posto le basi della discussione dei principali temi; domenica si
sono succeduti gli interventi delle molteplici realtà presenti. In questa sede
ci si limita ad offrire un veloce resoconto ma è disponibile sul blog del Forum
l’intera registrazione.
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Il primo
ad intervenire è Alex
Zanotelli, padre missionario comboniano, che sin
dalla manifestazione del 13 Ottobre 2012 attorno alla fabbrica Aermacchi di
Venegono contro la vendita degli aerei M346 ad Israele aveva auspicato che la
riuscita di quella manifestazione non si esaurisse in quella giornata ma avesse
un seguito. Zanotelli ha ricordato la follia delle
spese militari (
nella sola Italia 26 miliardi di euro nel 2012; 50000 euro al
minuto!) e ha parlato della
sua campagna, appena
lanciata, per l’accertamento delle tangenti sulle commesse militari. Ha
ricordato il ruolo delle banche e si è soffermato sulla figura del
pacifista Stefano
Ferrario, morto esattamente un anno fa, al
quale il convegno è stato dedicato.
E’
seguito l’intervento di Manlio
Dinucci, saggista, docente e geografo, che ha
ripercorso la storia del movimento contro la guerra attraverso tre libri scritti
assieme a figure storiche come don Tonino Bello, padre Ernesto Balducci e
Raniero La Valle. Dinucci ha evidenziato come ormai stiamo “ assimilando la
guerra” : sono scomparse le grandi manifestazioni di piazza viste durante la
guerra del Golfo e, ad esempio, 10000 missioni di attacco aereo contro la Libia
da parte della NATO non hanno provocato alcuna reazione nell’opinione pubblica.
Ha ricordato come l’ultima campagna elettorale si è distinta per il silenzio
assoluto di tutti i partiti sulla politica estera e militare benchèin Italia si spendano 70 milioni di euro al giorno per
il settore militare ( nel mondo quasi
tre milioni e mezzo di dollari al minuto !).
La
successiva relazione dell’avv. Ugo
Giannangeli, penalista e membro del Comitato
Avvocati contro la guerra all’epoca della guerra del Golfo, ha denunciato non
solo la continua palese violazione dell’art. 11 della Costituzione ma anche la
scomparsa del diritto internazionale come strumento regolatore dei conflitti. Ha
ricordato con molteplici esempi l’impotenza o la faziosità dei vari Tribunali
penali internazionali, la crisi di credibilità dell’ONU e la ripresa di vere e
proprie politiche neocoloniali.
Antonio
Mazzeo, giornalista, saggista, si è
soffermato sulla trasformazione del territorio in risposta alle esigenze
militari e sui rilevanti interessi politici ed economici che gravitano attorno
alle opere militari. Ormai Sigonella è destinata a diventare il principale
centro operativo mediterraneo dei droni.
Rossana
Desimone, ex delegata sindacale FLMU Aermacchi,
si è soffermata sul ruolo della informatizzazione dell'industria bellica sia per
quanto riguarda l'innovazione del prodotto militare, sia per quanto riguarda
l'innovazione del processo produttivo e delle stesse strutture
produttive.
Il
fisico Angelo
Baracca ha sviluppato in
particolare il tema delle armi nucleari, ricordando anche la presenza delle
testate nucleari sul territorio nazionale, ad Aviano e Ghedi. Nel mondo ci sono
18000 testate nucleari !
La
biologa Monica
Zoppè del Comitato scienziati/e contro la
guerra si è soffermata sulle armi chimiche e biologiche e sugli studi in corso
per la produzione di nuovi batteri e virus, senza dimenticare quelli già noti,
ad esempio il vaiolo di cui non sono mai stati distrutti tutti i residui
campioni.
Giorgio
Beretta, esperto di commercio di armi, ha
ricordato che l’industria delle armi si regge sulle esportazioni, attualmente
dirette per il 45% al Sud del mondo. Ha evidenziato la continua violazione della
normativa che vieta la fornitura di armi a Paesi in conflitto o che violano i
diritti umani, ad esempio Israele. Come strumento di intervento ha ipotizzato un
controllo pressante sul bilancio sociale delle imprese e delle banche per
verificare la destinazione delle armi e dei finanziamenti, dati che non
compaiono sul bilancio economico.
Carlo
Remeny, giornalista, ha trattato il ruolo dei
mass-media nella preparazione delle guerre. Il consenso interno ed
internazionale è costruito attraverso veri e propri falsi di cui ha citato molti
esempi accertati per tutte le guerre degli ultimi 20 anni.
A queste
relazioni previste si sono aggiunti nella serata di sabato gli interventi
di Giorgio
Cremaschi, sindacalista, e Nanni
Salio, ricercatore della facoltà di fisica
di Torino e teorico della difesa popolare non violenta.
Dopo
l’intervento di Giansandro
Bertinotti, ex lavoratore e sindacalista
Aermacchi, si è conclusa la serata.
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Domenica
i lavori si sono aperti con la relazione di Marinella
Correggia, giornalista, scrittrice, che torna
sul tema del ruolo dei mass-media e della voluta disinformazione. In particolare
ha portato esempi di veri e propri falsi creati in Siria, da dove è appena
tornata, per favorire il consenso attorno all’operato dei cosiddetti “ ribelli”.
Ha denunciato anche la parzialità e la non professionalità nelle inchieste anche
da parte delle ONG internazionali.
Sono
seguiti quindi gli interventi dei presenti, di cui non è possibile riportare i
contenuti in questa sede. Ci si limita ad un elenco per dare l’idea della
rappresentatività degli intervenuti.
Laura
Tussi, ANPI e Peacelink
Domenico
Argirò, Movimento NOF35
Mariella
Cau, del Comitato sardo “Gettiamo le basi”
( che ha ricordato che il demanio militare in Italia occupa 40000 ettari , di cui
24000 nella sola Sardegna)
Maria
Secchi, No Muos (ha ricordato le malattie
linfatiche accertate nella zona di Niscemi)
Agnese
Briante,No Dal Molin di Vicenza ( città da lei
definita ormai “colonia USA”)
Franco
Dinelli, No hub di Pisa
Filippo
Bianchetti ed Elio
Pagani, No M346 ad
Israele.
Sono
seguiti due interventi particolarmente appassionati perché attinenti alla
tragedia in corso in Siria. Nadia e
Osama del Comitato contro la guerra di
Milano hanno denunciato la manovra politico-militare internazionale in corso
contro uno Stato sovrano come la Siria e hanno invitato i presenti
alla manifestazione
nazionale a Milano il prossimo 8 Giugno.
Elisabetta
Donini delle Donne in nero
di Torino
Carla
Cavagna di Medicina
democratica
Ancora
Zoppè, Baracca e Beretta
Giorgio della assemblea popolare No Elcon di
Castellanza, sul labile confine tra interessi militari e civili e sulla
devastazione territoriale
Kutaiba della Associazione Palestina di Torino
che ha dato anche valide indicazioni operative al Forum
Gianna
Badoni di Pax Christi, sul
progetto della sua organizzazione contro la propaganda militare nelle
scuole
Carmen e il padre comboniano
Piercarlo hanno ricordato la
figura e l’impegno di Stefano
Ferrario ed è stato presentato
il libro contenente tutti i suoi ultimi scritti
Mario
Agostinelli ha introdotto il
discorso ambientalista, intimamente connesso a quello militare per via, ad
esempio, dell’esaurimento delle risorse fossili
Don
Renato Sacco di Pax Christi
nazionale
Massimo
Aliprandini della LOC ( Lega
obiettori di coscienza)
Pina del centro Filastin di
Torino
Gabriella
Grasso, attivista per la Palestina,
sull’anticolonialismo come centro di gravità permanente
Tiziano
Cardosi di Firenze, sulle
grandi opere inutili come strumento di colonialismo
Gisa del Comitato NOM346 ad
Israele
Infine,
il nostro ospite, padre
Massimo dei Comboniani di
Venegono, ha sinteticamente ma efficacemente concluso auspicando che nel Forum
viva quella che ha chiamato “la convivialità delle differenze” a rimarcare lo
spirito che dovrà animare il lavoro.