La commissione istruttoria di Regione Lombardia ha bocciato definitivamente il progetto della multinazionale nel polo chimico di Castellanza dopo 2 anni dall'inizio della vicenda. Brindano i comitati
Il "no" tanto atteso, alla fine, è arrivato. Quel "no" che mette definitivamente la parola fine al progetto di Elcon nel polo chimico di Castellanza e che, dopo quasi due anni, porta i comitati a brindare.
Dopo i no dei sindaci, della conferenza dei servizi e dell'intero Consiglio Regionale, oggi è arrivato l'ultimo diniego, quello che chiude definitivamente la porta al progetto della multinazionale israeliana per l'ex polo Montedison.
E' stata la commissione istruttoria di Regione Lombardia, la cui convocazione era prevista per questa mattina (mercoledì 25 settembre), ad esprimere l'ultima sonora bocciatura al progetto che chiude definitivamente ogni margine al progetto.
«La Commissione Via (Valutazione di impatto ambientale) di Regione Lombardia ha completato il suo esame con un parere sfavorevole in ordine alla compatibilità ambientale del progetto di impianto di trattamento di rifiuti proposto dalla società Elcon Italy s.r.l. nel Comune di Castellanza». La conferma arriva dall'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi. «Troppe e troppo importanti - ha spiegato l'assessore - le criticità ambientali emerse durante l'istruttoria, molte delle quali opportunamente segnalate dagli Enti locali, nonché dai rappresentanti di Comitati e Associazioni operanti sul territorio, ai quali è stata data possibilità di partecipare alla sessione della Conferenza dei Servizi dello scorso 18 giugno e che ringrazio per la concreta collaborazione. Allo stato attuale - ha aggiunto la titolare regionale dell'Ambiente - tali criticità non consentono di definire nel dettaglio il quadro progettuale e le condizioni di esercizio dell'impianto e, di conseguenza, di delineare in modo completo i possibili impatti sull'ambiente. Secondo i tecnici di Regione Lombardia - ha spiegato Terzi - la documentazione presentata da Elcon, oltre a contenere numerose incongruenze, non è sufficiente per valutare adeguatamente le caratteristiche tecnologiche dell'impianto».
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