- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

mercoledì 16 ottobre 2013

L. STABILITA’: IL GOVERNO ESENTA RENDITE FINANZIARIE, GRAZIA BANCHE CON LA SVALUTAZIONE DEI CREDITI INESIGIBILI, STANGA I RISPARMIATORI CON IMPOSTA BOLLO RADDOPPIATA.

Comunicato Stampa Federconsumatori
FISCO PRELEVA DA TASCHE RISPARMIATORI 
IMPOSTE BOLLI PER 5,284 MLD EURO L’ANNO.
 E’ bastata un’alzata di sopracciglia dei banchieri dell’Abi, per far abrogare dal testo delle legge di Stabilità l’aumento dell’aliquota fiscale sulle rendite finanziarie dal 20 al 22%, addossando i relativi oneri a correntisti e risparmiatori con il raddoppio secco, in soli 12 mesi, dell’aliquota sull’imposta di bollo sulla gestione titoli, che passando dall’1 per mille in vigore al 31 dicembre 2012,all’1,5 del 2013, al 2 per mille dal 1 gennaio 2014,  produrrà un gettito di 900 milioni in più.
     L'imposta del bollo sui risparmi, che sta passano da una "mini-patrimoniale" quando è entrata in vigore nel 2012, ad una “maxi patrimoniale” con l’aumento previsto del 100% dal 1 gennaio 2014, dopo che nel 2013 ha subito aumenti di aliquote del 50% e senza tetti massimi, che erano di 1.200 euro, porterà nelle casse dello stato circa 3,6 miliardi di euro l’anno, oltre ai bolli sui conti correnti che daranno un gettito di 1,684 miliardi di euro a carico di correntisti e risparmiatori, già spremuti e vessati dalle banche. L'aumento non dovrebbe riguardare i conti correnti, che non rientrano tra gli "strumenti finanziari", per i quali resta l'imposta fissa a 34,20 euro l'anno, con l’esenzione dei conti con giacenze medie inferiori a 5.000 euro.
   A pagare il conto della legge di stabilità saranno ancora una volta famiglie, risparmiatori, contribuenti e correntisti, costretti a subire costi dei conti correnti pari ad una media di 347 euro l’anno, contro 114 euro della media Ue, che oltre a versare ben 5,284 miliardi di euro per avere un conto corrente o una custodia titoli, subiranno ulteriori stangate anche dall’ammortizzazione dei crediti inesigibili svalutati, i cui costi di pulizia di bilancio che ammontano a 2,2 miliardi solo nel 2014,verranno sicuramente scaricati sui clienti.
Ecco cosa cambia a partire dal 1 gennaio 2014 per le diverse forma di risparmio:
 


2012

2013

2014
Totale conti correnti bancari postali
 Conti correnti bancari, postali *



39.800.000
 - con giacenza media inferiore a € 5.000
esenti
esenti
esenti
9.800.000
 - con giacenza media superiore a € 5.000
€ 34,20
 € 34,20
 € 34,20
30.000.000
 - intestati a persona giuridica
 € 100
 € 100
 € 100
10.000.000
 Certificati di deposito
 Dossier titoli 
(sul valore di mercato al momento del prelievo)
 0,10%
min: € 34,02
max: € 1.200
0,15%
min: € 34,02
nessun tetto max
0,20%
min: € 34,02
nessun tetto max
Gettito annuo persone giuridiche
Bollo € 1 miliardo
 Buoni postali
 
(esenti se complessivamente inferiori a € 5.000)
0,10%
min: € 34,02
max: € 1.200
0,15%
min: € 34,02
nessun tetto max
0,20%
min: € 34,02
nessun tetto max
Gettito annuo persone fisiche
Bollo € 684 milioni
*Ai conti correnti bancari (32 milioni) e postali (6milioni) si devono aggiungere i libretti di risparmio ed i buoni postali fruttiferi (1,5 milioni) Fonte: stime ed elaborazioni Adusbef su dati ufficiali.

 L'imposta di bollo sulle comunicazioni periodiche applicabile agli estratti di conto corrente, ai rendiconti dei libretti di risparmio ed alle comunicazioni relative ai prodotti finanziari – Articolo 13, commi 2-bis e 2-ter, della Tariffa, allegata al DPR 26 ottobre 1972, n. 642 –come chiarita dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate del 10 maggio 2013-  è calcolata sulla somma del valore di tutti i prodotti intestati a uno stesso cliente presso il medesimo istituto (banca o compagnia assicurativa), si calcola sul capitale e si paga in un'unica soluzione in presenza di un solo invio annuale, oppure suddiviso per il numero di comunicazioni inviate nell'anno.
    Adusbef e Federconsumatori, deluse da una “manovrina” che continua a premiare la mano morta dei banchieri, non stabilizza alcuna  prospettiva di sviluppo per famiglie e consumatori massacrati.