Dopo l'Autorizzazione integrata ambientale, con gli investimenti per risanare gli impianti dell'Ilva di Taranto, arriva anche il protocollo per la sicurezza sul lavoro. Un insieme di regole che varrà per l'Ilva, ma anche per la raffineria dell'Eni, che è l'altra grande industria dell'area tarantina. A firmare il protocollo sono stati stamattina nella Prefettura di Taranto, oltre ai dirigenti di Ilva ed Eni, i ministri del Lavoro, Enrico Giovannini, dell'Ambiente, Andrea Orlando, il presidente della Regione, Nichi Vendola, e i rappresentanti degli enti ispettivi e di controllo.
«Il problema di Taranto è rappresentato dallo scarso intervento che sinora c'è stato sulla sicurezza del lavoro e dell'ambiente» riconosce il ministro Giovannini. E Orlando aggiunge che morti e incidenti sul lavoro «macchiano il passato e il presente di Taranto, delle aziende e lo stesso concetto di occupazione».
Ora, però, si cerca di voltare pagina. «Abbiamo intrapreso un percorso dal quale non si torna indietro - aggiunge Orlando -. La dimensione della sicurezza del lavoro era quella che mancava accanto al risanamento ambientale, adesso la cominciamo ad affrontare. Abbiamo fatto un passo importante per rimettere sul binario giusto due questioni, salute e lavoro, che non potevano essere superate».