545 LICENZIAMENTI TUTTI A SPESE
DELL’INPS
9 mila euro di buona uscita ma Agusta ne
risparmia 20 mila
Apprendiamo dai mass-media che Agusta intende “licenziare”
545 lavoratori utilizzando la Legge 223/91 sugli aiuti “pubblici” (INPS) alle
aziende in crisi, e tutto ciò nonostante sia ormai in vigore la nuova procedura
(legge 92/2012) che consente di creare occupazione “accompagnando” alla
pensione i lavoratori che ne hanno i requisiti.
Consapevoli che lavoratori con 40 anni di attività hanno
il sacrosanto diritto di andare in pensione, ci permettiamo comunque di fare
alcune considerazioni:
Se Agusta conferma quanto detto, prenderebbe una decisione per noi non condivisibile
sia per la recente firma sull’accordo interno che prevede un PDR che sfiora
i 6 mila € (bilancio 2012 +170 mln di €) sia per la situazione di crisi
nazionale che vede l’INPS in sofferenza per l’impossibilità di far fronte alla
gran massa di richieste di cassa integrazione e
disoccupazione
Per Agusta massimo risparmio: Per ogni lavoratore “in mobilità” Agusta risparmia circa
38 mila €/anno (stipendi, PDR, contributi, tasse ecc); mentre un apprendista
neo-assunto costa circa 18 mila €/anno e, Considerando anche una “buona
uscita” ipotetica di circa 9
mila €/anno, Agusta ne avrebbe
comunque un consistente beneficio economico;
Non è certa la pensione: infatti i lavoratori in mobilità, qualora cambiassero i
requisiti per l’accesso alla pensione (che sono in continua evoluzione), non
hanno la garanzia della pensione e finirebbero per ingrossare le file degli
Esodati (con la legge 92/2012, l’INPS garantirebbe i lavoratori
“prepensionati” fino alla pensione);
Costretti a lavorare “gratis”: I lavoratori in mobilità, sono obbligati a svolgere, se
richiesto, lavori di pubblica utilità (presso i comuni), se si rifiutano
perderebbero il diritto alla mobilità;
I titolari di pensione di invalidità, hanno la facoltà di optare per l´indennità di
mobilità, in caso di opzione a favore del trattamento di mobilità, l’erogazione
della pensione di invalidità resta sospesa per il periodo di fruizione del
predetto trattamento;
Fai bene i conti: ogni lavoratore in mobilità, perderebbe, oltre
allo stipendio, il PDR, gli aumenti contrattuali e la maturazione del TFR in
cambio di uno “stipendio” di circa 1000 €/mese x 12 mesi x il 1° anno e di 800
€/mese per il 2° e 3° anno;
Agusta non sarà obbligata ad assumere: infatti
la legge 223/91 stabilisce proprio il divieto di assumere lavoratori
nelle stesse attività o mansioni di
chi viene posto in mobilità, questo a garanzia della bontà della crisi
aziendale, al contrario della legge 92 fatta proprio per incentivare
l’occupazione;
In conclusione, come già abbiamo detto 40 anni di lavoro
bastano e avanzano per aver diritto alla pensione, ma ci preme sottolineare
che Agusta non deve sfruttare la situazione per speculare sulla pelle di chi,
fino ad oggi, ha dato lustro a questa azienda e invitiamo gli interessati a fare
bene i loro conti prima di firmare.