- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

mercoledì 18 dicembre 2013

AGUSTA - Sembrano confermate le voci sulla mobilità:

545 LICENZIAMENTI TUTTI A SPESE DELL’INPS
9 mila euro di buona uscita ma Agusta ne risparmia 20 mila

Apprendiamo dai mass-media che Agusta intende “licenziare” 545 lavoratori utilizzando la Legge 223/91 sugli aiuti “pubblici” (INPS) alle aziende in crisi, e tutto ciò nonostante sia ormai in vigore la nuova procedura (legge 92/2012) che consente di creare occupazione “accompagnando” alla pensione i lavoratori che ne hanno i requisiti. 

Consapevoli che  lavoratori con 40 anni di attività hanno il sacrosanto diritto di andare in pensione, ci permettiamo comunque di fare alcune considerazioni:

Se Agusta conferma quanto detto, prenderebbe una decisione per noi non condivisibile sia per la recente firma sull’accordo interno che prevede un PDR che sfiora i 6 mila € (bilancio 2012 +170 mln di €) sia per la situazione di crisi nazionale che vede l’INPS in sofferenza per l’impossibilità di far fronte alla gran massa di richieste di cassa integrazione e disoccupazione

Per Agusta massimo risparmio:  Per ogni lavoratore “in mobilità” Agusta risparmia circa 38 mila €/anno (stipendi, PDR, contributi, tasse ecc); mentre un apprendista neo-assunto costa circa 18 mila €/anno e, Considerando anche una “buona uscita” ipotetica di circa 9 mila €/anno, Agusta ne avrebbe comunque un consistente beneficio economico;

Non è certa la pensione:  infatti i lavoratori in mobilità, qualora cambiassero i requisiti per l’accesso alla pensione (che sono in continua evoluzione), non hanno la garanzia della pensione e finirebbero per ingrossare le file degli Esodati (con la legge 92/2012, l’INPS garantirebbe i lavoratori “prepensionati” fino alla pensione); 

Costretti a lavorare “gratis”: I lavoratori in mobilità, sono obbligati a svolgere, se richiesto, lavori di pubblica utilità (presso i comuni), se si rifiutano perderebbero il diritto alla mobilità;

I titolari di pensione di invalidità, hanno la facoltà di optare per l´indennità di mobilità, in caso di opzione a favore del trattamento di mobilità, l’erogazione della pensione di invalidità resta sospesa per il periodo di fruizione del predetto trattamento;

Fai bene i conti:  ogni lavoratore in mobilità, perderebbe, oltre allo stipendio, il PDR, gli aumenti contrattuali e la maturazione del TFR in cambio di uno “stipendio” di circa 1000 €/mese x 12 mesi x il 1° anno e di 800 €/mese per il 2° e 3° anno;

Agusta non sarà obbligata ad assumere: infatti la legge 223/91 stabilisce proprio il divieto di assumere lavoratori nelle stesse attività o mansioni di chi viene posto in mobilità, questo a garanzia della bontà della crisi aziendale, al contrario della legge 92 fatta proprio per incentivare l’occupazione;


In conclusione, come già abbiamo detto 40 anni di lavoro bastano e avanzano per aver diritto alla pensione, ma ci preme sottolineare che Agusta non deve sfruttare la situazione per speculare sulla pelle di chi, fino ad oggi, ha dato lustro a questa azienda e invitiamo gli interessati a fare bene i loro conti prima di firmare.