A quattro giorni dal 9 dicembre la situazione al ponte di Vedano, epicentro della protesta in provincia di Varese, è rimasta la stessa: divisi in gruppi i protestanti proseguono incessantemente nelladistribuzione del volantino “Fermiamo l’Italia” provocando lunghissime code in tutte le direzioni che attraversano l’importante snodo viabilistico di Vedano. La grossa rotonda, infatti, è un passaggio semi obbligato per chiunque dall’autostrada voglia raggiungere i valichi svizzeri.
Nella mattinata di giovedì 12 dicembre ci siamo soffermati con più attenzione sulla protesta insieme alle persone che la stanno conducendo. Punto di riferimento, per noi come per tutti i giornalisti che si stanno occupando della vicenda, è Cristiano Pala una sorta di portavoce del complesso movimento che si è creato e si sta creando intorno alla protesta iniziata il 9 dicembre. Pala non ha un passato politico alle spalle e ripudia i partiti o i leader politici che in queste ore strizzano l’occhio alla protesta: «Beppe Grillo è un furbo e ci ha provato ma qua per lui non c’è spazio noi siamo semplici cittadini. Berlusconi? vada a fare il bunga bunga da un’altra parte, qui ci si può venire solo senza bandiere. È concessa solo quella italiana perché l’Italia è il paese per il quale ci stiamo impegnando».
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