Alla luce
delle dichiarazioni della Dirigenza SEA e dei Sindacati firmatari, dal giorno
successivo al referendum fino ad oggi , se ci fossimo fatti prendere
dall’impulsività avremmo avuto altre reazioni ma dato il momento delicato
continueremo a farci gestire dalla ragione e dalla responsabilità… per ora….
Facciamo
chiarezza su alcuni punti del prossimo futuro cercando di fissare alcuni
paletti nel percorso che ci attende fino all’apertura di A.H.
DATA INIZIO
ATTIVITA’ AIRPORT HANDLING
La Dirigenza
SEA ha aperto la procedura prevista dalla Legge 223/91 sui licenziamenti
collettivi il 22.04.2014 che prevede due fasi: la prima in sede aziendale di
consultazione sindacale della durata di 45 gg e, in caso di mancato accordo,
una seconda fase di 30 gg in sede regionale davanti all’Arifl. Solo alla fine
dei 75 gg complessivi (più i tempi tecnici delle richieste) senza aver trovato
un accordo potrà procedere ai licenziamenti collettivi.
La Dirigenza
SEA credeva, con supponente sicurezza, di esaurire la procedura entro il
01.07.2014 forte della convinzione che l’accordo del 04.06.2014 sarebbe
tranquillamente passato attraverso il referendum, esperendo solo la prima fase…
così non è stato! Non ha mai considerato il fatto che esistano lavoratori
capaci di dire NO!
Quindi si è
trovata costretta a spostare la data d’inizio dell’apertura di A.H. e ad oggi
ufficialmente non comunica nessuna data.
In data
26.6.2014 , si apprende dall’ azienda che le prestazioni di “welfare” SEA H.
saranno attive fino al 31.08.2014. Ne deduciamo che A.H. partirà verosimilmente
il 01.09.2014 .
La colpa della
perdita di tempo sulla procedura è imputabile SOLO a SEA e nessun altro!
A questo punto
, presumibilmente entro il 16.07.2014 , la procedura di Legge 223/91 si
concluderà con un altro accordo, e crediamo che useranno il tempo rimanente,
fino al 1 settembre, per attuare tutti gli adempimenti finalizzati all’apertura
della nuova azienda, compresi gli eventuali passaggi in SEA SPA.
ESODI
INCENTIVATI
SEA non
comunica nulla ai lavoratori che hanno sottoscritto un accordo tra le parti per
l’esodo incentivato, ma leggendo tale accordo, si definisce la conclusione
della procedura di Legge 223/91 in corso come data ultima per il
perfezionamento dell’accordo tra le parti. L’accordo se pur immediatamente
efficace, contiene ai punti f) e h) delle premesse, una condizione sospensiva
individuata nel perfezionamento della procedura di mobilità.
Sembra ovvio
che sia interesse di SEA “esodare” i contraenti dell’accordo trovandosi, in
caso di mancato perfezionamento di intesa, un’eventuale altra gatta da pelare
in sede giudiziale.
Quindi ci
sembrano avventate le dichiarazioni aziendali sulla questione in merito, volte
a colpevolizzare i lavoratori che hanno votato no.
DISDETTA
DEGLI ACCORDI AZIENDALI
Con una
comunicazione del 20.06.2014, SEA H. ha disdetto tutti gli accordi aziendali
cioè tutta quella contrattazione aziendale migliorativa del CCNL di settore.
SEA H. cerca
di vanificare qualsiasi iniziativa giudiziaria che possa in futuro esser
promossa dai lavoratori di A.H. per pretendere, secondo le previsioni
dell’articolo 2112 del Codice Civile, il proseguimento normativo e salariale
tra SEA H. e AIRPORT H. , oltre a “facilitare” l’applicazione della clausola
sociale tra
gli Handler, rendendo i lavoratori di A.H. più appetibili ad
un eventuale trasferimento.
Anche in questo caso un atto di ritorsione verso i
lavoratori, che è ingiustificato, in quanto fino all’accordo del 4.6.2014 SEA
H. ha trattato sulle modifiche degli accordi aziendali, ritenendoli validi .
Oggi dopo l’esito referendario, annulla tutta la
contrattazione di secondo livello.
Una precisazione: in questi giorni alcuni esponenti sindacali
hanno detto che qualche Sindacato di Base, avrebbe avuto come cavallo di
battaglia, l’applicazione dell’art. 2112 e ora si sarebbe tirato indietro,
nulla di più falso! ADL non ha MAI parlato e nemmeno scritto in alcun documento
di una applicazione automatica dell’art. 2112… i “sapientoni” sindacali si
informassero meglio prima di esprimere giudizi!
CLAUSOLA
SOCIALE
SEA H. non può
avvalersi della clausola sociale !
Oltre ad una
questione di tempi, regolata dal CCNL ( 25 gg prima dell’eventuale
trasferimento ) , le Compagnie Aeree che cita SEA nella lettera mandata agli
Handler concorrenti sono Compagnie che già non avevano firmato con A.H. e che
già rientravano nei calcoli dell’accordo del 4.6.2014!
Inoltre, SEA
non fa alcun riferimento all’acquisizione di altre Compagnie come Air India e
Czech Airlines… e che dire poi dei 500 lavoratori in meno che mancheranno
all’appello con l’apertura di A.H.
Un altro atto
di pressione psicologica verso i lavoratori priva di fondamento.
POSIZIONE
SEA/SINDACATI FIRMATARI
In tutti gli
incontri e in tutte le dichiarazioni di SEA, a partire dalla sua Presidenza,
dai sindacati firmatari fino ai loro più alti vertici , emergono dei punti
inequivocabili :
- SEA e Sindacati si spalleggiano e si
sostengono reciprocamente, a volte fino a non capire, se parla il Presidente o
il Segretario di qualche Organizzazione Sindacale
- Per loro il voto referendario E’
STATO UNO SBAGLIO, i lavoratori sono stati presi in giro dai promotori del NO :
non vogliono accettare i passaggi democratici e non vogliono ascoltare i
lavoratori, che lamentano la pesantezza di alcuni punti dell’accordo del
04.06.2014.
- Colpevolizzano, e denigrano i
lavoratori che hanno votato NO e hanno creato un clima “terroristico” sul loro
futuro, per convincerli ad accettare “il miglior accordo possibile” SECONDO
LORO.
Vedi lettere
su clausola sociale , disdetta accordi , atteggiamento sugli incentivati e
dichiarazioni irresponsabili sui mezzi di informazione
I sindacati
firmatari dimenticano che il referendum è stato bocciato dalla maggioranza dei
lavoratori : anche dai loro iscritti!
E' quindi
OBBLIGO di tutti i Sindacati , che rappresentano i lavoratori e le loro volontà
, ricercare nel rispetto di quella volontà un risultato migliore di quello
raggiunto con l'accordo bocciato.
Quale è il
loro fine? Invece di
riaprire immediatamente le trattative dopo l’esito referendario, con un tavolo
aperto a tutti i protagonisti del referendum , dove poter analizzare i punti
dell’accordo che i lavoratori ritenevano troppo pesanti e poter aprire una
discussione, “lor signori” cominciavano una campagna mediatica all’insegna
della “paura”, ritardando strumentalmente i tempi di una eventuale ripresa
delle trattative, per arrivare poi a riproporre ai lavoratori lo stesso
accordo con “ piccole manutenzioni già scritte”!
LA
POSIZIONE DEI SINDACATI DI BASE E DEL FRONTE DEL NO
Dal giorno
successivo al referendum ADL, e i sostenitori del NO hanno chiesto cose molto
semplici:
- riaprire immediatamente le trattative
dopo l’esito referendario, con un tavolo aperto a tutti i protagonisti del
referendum
- modificare sostanzialmente i punti
dell’accordo del 04.06.2014 che sono insostenibili per i lavoratori
- “reinvestimento” dei tagli sui
permessi sindacali e stipendi/bonus della Dirigenza a favore di un
miglioramento dei punti dell’accordo ( per esempio i ROL )
- equità e proporzionalità nelle scelte
dei sacrifici
In questi
giorni la nostra responsabilità nel revocare lo sciopero del 22.06.2014 e nel
mantenere un atteggiamento dialogante, senza rispondere a delle stupide
provocazioni, viene scambiato strumentalmente per un nostro arretramento
rispetto alle nostre posizioni… proprio NO!
Cara SEA e
Sindacati firmatari , vi avvisiamo fin da ora:
o si riaprono
le trattative , con l’intento di apportare modifiche sostanziali all’accordo,
o se invece ,
il Vostro intento è quello di prendere in giro i lavoratori, con un
accordo/copia dell’ultimo, la reazione dei lavoratori sarà durissima! E la
ripresa della lotta sindacale si riaprirà per i prossimi mesi!
Ricordate che
l’accordo che dovrà “rinascere”, dovrà essere un’intesa che abbracci il più
possibile le posizioni del NO e del SI e che solo un TAVOLO UNITARIO porterà ad
una responsabilità condivisa di tutti per un futuro accordo.
Qualsiasi
altro modo unilaterale di arrivare ad un’intesa di “proprietà” di solo una
parte dei rappresentanti dei lavoratori, porterà inevitabilmente a divisioni
già oggi difficilmente colmabili e ad una stagione di tensioni di cui sarete i
soli responsabili.
IL TEMPO
STA PER SCADERE
Malpensa,
28.06.2014