NOI CONTINUEREMO LA
MOBILITAZIONE
FINO A QUANDO IL TORTO NON VERRÀ
RIPARATO
«Esodati», cioè i
lavoratori che avevano siglato accordi con le aziende per un accompagnamento
verso una pensione che però si è spostata improvvisamente in avanti, aprendo
degli squarci temporali in cui il lavoratore resta senza reddito e senza
pensione. Con diversi decreti il Governo è intervenuto in più puntate per
«salvaguardare» gli esodati, ma non tutti sono stati ancora abbracciati da
queste misure (circa 130mila sono le persone coinvolte, ma le diverse stime
misurano una platea che in qualche calcolo arriva a 350mila persone) e
soprattutto molte imprese devono ancora avviare processi di ristrutturazione,
con il rischio di creare nuovi «esodandi»: che altro non sono se non nuovi
lavoratori che escono dal processo produttivo (e dalle tutele reddituali) troppo
tempo prima di raggiungere i traguardi previdenziali inaspriti dalla riforma
Fornero. Dopo le proteste di
aprile e maggio, la Rete nazionale dei Comitati degli esodati ha promosso un
nuovo presidio per lunedì 30 giugno che si articoli in ben tre momenti, per
chiedere una soluzione GIUSTA e definitiva per gli esodati senza ulteriori
rinvii.
PRESIDIO A ROMA
30
giugno
2014
Montecitorio dalle ore 9 alle 12
Ministero
del Lavoro dalle 12 alle 14
MEF via XX
sett. dalle 15 30 alle
18
Con il TRIPLO PRESIDIO chiederemo di
essere ricevuti al Ministero del Lavoro ed al Ministero dell'Economia oppure
in uno dei 2 posti se entrambi i ministeri si daranno disponibili insieme .
Saranno con noi anche i macchinisti e i
ferrovieri e RSUcontroFornero a manifestare.
Il primo
presidio sarà dalle ore 9 alle
12 presso la sede di Montecitorio, il secondo presidio dalle ore 12 alle
14 sotto la sede del Ministero del lavoro (in via Veneto), il terzo
presidio dalle ore 15 alle 18 presso il Mef (via XX Settembre). Gli esodati
chiedono la rapida approvazione della Proposta di Legge Unificata per la
salvaguardia degli esodati. La PdL 224, sebbene non dia soluzione strutturale al
problema dei cosiddetti esodati (frutto della riforma Fornero), rappresenta un
significativo passo in avanti per porre rimedio al dramma in corso oramai da
oltre due anni, estendendo la platea dei salvaguardati.