Analisi della Relazione governativa: verso il Medio Oriente autorizzate esportazioni per oltre 709 milioni di euro ed effettuate consegne per oltre 888. Il principale acquirente è l’Arabia Saudita. Spediti nel mondo armamenti italiani per oltre 2,7 miliardi contro i 2,9 del 2012. Dimezzato il "portafoglio d’ordini”
05 agosto 2014ROMA - Nel 2013 vi è stato un record di autorizzazioni e di esportazioni di sistemi militari ai paesi del Medio Oriente, la zona di maggior tensione del mondo. Questa la denuncia di Giorgio Beretta di Unimondo che analizza i dati della “Relazione governativa sulle operazioni autorizzate per il controllo dei materiali di armamento, riferita all'anno 2013" (scaricabile dal sito del Senato). La relazione, inviata alle Camere è stata resa nota solo il primo agosto, ad oltre un mese di distanza dalla sua consegna alla presidenza delle Camere. "Il vero dato preoccupante non è - spiega Beretta - il “crollo degli ordinativi”, sebbene questa sarà la notizia, fuorviante, di cui tutti i giornali parleranno, bensì la destinazione degli armamenti made in Italy”.
Nel 2013 sono stati, infatti, spediti nel mondo armamenti italiani per oltre 2,7 miliardi di euro (€2.751.006.957), cioè solo poco meno della cifra-record realizzata nel 2012 (€2.979.152.816). É invece nelle autorizzazioni all'esportazioni, quello che in gergo è definito il “portafoglio d’ordini” dell’industria militare nazionale, che si è verificato quasi un dimezzamento (meno 48,5%): dai €4.160.155.096 del 2012 si è infatti passati ai €2.149.307.240 del 2013. "Si tratta però del “valore globale”, cioè della somma delle autorizzazioni per esportazioni con quelle relative ai “programmi governativi di cooperazione”, tra cui figurano anche i sistemi in costruzione per la dotazione delle nostre forze armate".
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