Da più di sessant'anni diverse aree della Sardegna vengono
utilizzate per test aeronautici e missillistici della Nato, ma anche dal
nostro esercito per provare l'efficacia di alcuni armamenti
industriali.
L'isola è una delle più militarizzate d'Europa: qui si trova il
61% delle servitù militari italiane e i tre più grandi poligoni
d'Europa.
Per questa ragione è stata lanciata la campagna di socialbombing #stopbombingsardegna:
sul sito Socialbombing.org è possibile mandare direttamente via Twitter
al premier Matteo Renzi un messaggio per chiedergli un impegno concreto
contro i test.
La mobilitazione è partita dagli abitanti dell'isola e adesso si sta diffondendo on-line. Inoltre alcuni movimenti del territorio hanno organizzato una manifestazione, prevista per il 13 settembre presso il comune di Arbus, a novanta chilometri da Cagliari.
CHE COSA E' IL SOCIALBOMBING - Il portale web su cui è stata lanciata la mobilitazione
è stato fondato da un italiano residente a Londra, Marco Camisani
Calzolari. L'azienda è inglese, la stessa che qualche anno fa ha
lanciato il sito internet Livepetition.org, la cui traduzione italiana è Firmiamo.it.
L'obiettivo è riempire i social network di messaggi affinché si possa
misurare e far sentire la volontà del popolo di internet.
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