Il problema non è tanto l’attenzione all’ambiente più sicuro e salubre, ma l’eccessiva burocrazia che viene prevista: « I nostri associati sono molto sensibili al tema della sicurezza - assicura il presidente della Confartigianato Davide Galli - Sono spesso impegnati nella catena produttiva, fianco a fianco con i dipendenti: è chiaro che ci tengono ad apportare qualsiasi miglioramento. Ciò che si chiede con insistenza è l’alleggerimento della burocrazia».
Per venire incontro a queste esigenze, i due enti si pongono l’obiettivo di mappare “il rischio da sovraccarico bioneccanico degli arti superiori del lavoro ripetitivo nella micro e piccola impresa“. Si tratterà, dunque, di verificare quali sforzi, quali pratiche danneggino il braccio:partendo dalla mano, per passare al polso, al gomito e alla spalla. Una volta definite le pratiche migliori, queste verranno condivise così da permettere a tutte le piccole realtà di adottare il documento, in tutto o in parte, in base alle esigenze: « In questo modo crediamo di poter risolvere il problema delle relazioni sulla sicurezza che nulla hanno a che fare con la realtà produttiva - spiega Taborelli - Ci sono relazioni amplissime e dettagliate che non servono a nulla. Ciò che si farà sarà tarato su questi ambienti piccoli».
In concreto, si analizzerà un campione delle 53 imprese di pulizie del territorio. Organizzazioni diversificate per coprire ogni tipologia organizzativa: saranno definite le modalità di valutazione del rischio che poi saranno condivise. Si è scelto di partire dalle imprese di pulizia perchè è il comparto dove si registra la maggior variabilità di mansioni lavorative a carico di ciascun collaboratore. Inoltre le attività di queste aziende sono abbastanza comuni a molte altre realtà produttive. Una volta realizzato il modello, che verrà attuato con la “check list” OCRA ( prodotto dai professori Occhipinti e Colombini dell’università di Milano), questo potrà essere condiviso da chiunque abbia attività similari.