- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

mercoledì 3 settembre 2014

Migliorare la sicurezza sul lavoro : patto Asl e Confartigianato

Il tema della sicurezza negli ambienti di lavoro è al centro di un recente accordo tra l’Azienda sanitaria di Varese e Confartigianato: «Veniamo coinvolti in un modo anomalo - esordisce ildirettore sanitario dell’Asl Stefano Taborelli presentando l’intesa - Da ente di vigilanza, diventiamo partner nella realizzazione di un modello che le piccole e piccolissime realtà produttive potranno applicare in conformità alla legge 81».
Il problema non è tanto l’attenzione all’ambiente più sicuro e salubre, ma l’eccessiva burocrazia che viene prevista: « I nostri associati sono molto sensibili al tema della sicurezza - assicura il presidente della Confartigianato Davide Galli - Sono spesso impegnati nella catena produttiva, fianco a fianco con i dipendenti: è chiaro che ci tengono ad apportare qualsiasi miglioramento. Ciò che si chiede con insistenza è l’alleggerimento della burocrazia».
Per venire incontro a queste esigenze, i due enti si pongono l’obiettivo di mappare “il rischio da sovraccarico bioneccanico degli arti superiori del lavoro ripetitivo nella micro e piccola impresa“. Si tratterà, dunque, di verificare quali sforzi, quali pratiche danneggino il braccio:partendo dalla mano, per passare al polso, al gomito e alla spalla.  Una volta definite le pratiche migliori, queste verranno condivise così da permettere a tutte le piccole realtà di adottare il documento, in tutto o in parte, in base alle esigenze: « In questo modo crediamo di poter risolvere il problema delle relazioni sulla sicurezza che nulla hanno a che fare con la realtà produttiva - spiega Taborelli - Ci sono relazioni amplissime e dettagliate che non servono a nulla. Ciò che si farà sarà tarato su questi ambienti piccoli».
In concreto, si analizzerà un campione delle 53 imprese di pulizie del territorio. Organizzazioni diversificate per coprire ogni tipologia organizzativa: saranno definite le modalità di valutazione del rischio che poi saranno condivise. Si è scelto di partire dalle imprese di pulizia  perchè è il comparto dove si registra la maggior variabilità di mansioni lavorative a carico di ciascun collaboratore.  Inoltre le attività di queste aziende sono abbastanza comuni a molte altre realtà produttive. Una volta realizzato il modello, che verrà attuato con la “check list” OCRA ( prodotto dai professori Occhipinti e Colombini dell’università di Milano), questo potrà essere condiviso da chiunque abbia attività similari.