BUSTO ARSIZIO - “Agusta Westland spa” e “Agusta Westland Ltd” hanno patteggiato davanti al gup di Busto Arsizio, Nicoletta Guerrero, la confisca di 7 milioni e mezzo di euro nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte tangenti versate per la vendita di 12 elicotteri all’India.
La controllata di Finmeccanica e la sua filiale inglese sono arrivate all’accordo con laProcura di Busto Arsizio che prevede anche sanzioni pecuniarie di 80.000 e 300.000 euroa testa per l’illecito amministrativo contestato dai magistrati.
L’accordo sul patteggiamento, che segue di qualche mese quello dell’intermediario svizzero Guido Haschke, chiude un’altra pagina dell’affaire India, dopo l’archiviazione della posizione di Finmeccanica, controllante di Agusta, disposta dal pm Eugenio Fusco (nella foto) a metà luglio.
Resta invece aperto il fronte processuale che vede sul banco degli imputati per corruzione internazionale, peculato e concussione, l’ex AD di Finmeccanica Giuseppe Orsi e l’ex Amministratore Delegato di Agusta Westland, Bruno Spagnolini.
Al processo, giunto alle battute finali al Tribunale di Busto Arsizio (la sentenza è prevista per il prossimo 8 ottobre), entrambi sono accusati di aver fatto arrivare una cinquantina di milioni di euro di tangenti a esponenti delle forze armate e della politica indiana per far ottenere la commessa da 556 milioni di 12 elicotteri alla controllata di Finmeccanica.