«Nessuna polemica, ma serviva un atto di chiarezza. Sta ora al governo e a tutti noi operare affinché la privatizzazione delle Ferrovie dello Stato possa essere avviata e arrivare a compimento nel 2015». Marcello Messori ha da poche ore riconsegnato al consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato (FS) le sue molte deleghe mantenendo solo quelle al controllo interno. Classe 1950, Messori è docente alla Luiss di Roma, un passato al MIT americano, esperto di moneta, banche e governance societaria oltre che dell’Unione Europea. Dal 30 maggio scorso è stato nominato presidente delle FS con l’incarico specifico, conferito dal governo guidato da Matteo Renzi, di arrivare alla parziale cessione di uno dei gruppi più importanti del Paese: 70 mila dipendenti, quasi 37 miliardi di patrimonio netto, una holding e una quarantina di controllate tra società operative e di gestione.
«Una società di queste dimensioni e complessità ha bisogno di una chiarezza nei ruoli e nella direzione strategica soprattutto in vista di un’operazione complessa come il processo di privatizzazione».
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