Sono 62 gli indagati nell'inchiesta della procura di Roma sulla cooperativa Gesconet, che si occupa di trasporti, facchinaggio, pulizie e vigilanza privata e nel 2011 si è aggiudicata una gara d'appalto di Montecitorio. Contestati i reati di false fatture per operazioni inesistenti, bancarotta fraudolenta e riciclaggio. 1,7 miliardi di mancate entrate per il Fisco. E' emersa anche una contabilità parallela utilizzata per pagare funzionari pubblici.
Un’evasione fiscale da 1,7 miliardi realizzata attraverso false fatture per operazioni inesistenti, bancarotta fraudolenta e riciclaggio. I finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria, nell’ambito di un’indagine del procuratore aggiunto di Roma Nello Rossa e dal sostituti procuratori Paola Filippi e Mario Dovinola, hanno scoperto che il consorzio di cooperativeGesconet, che si occupa di trasporti, facchinaggio, pulizie e vigilanza privata, ha evaso il fisco per importi “ingentissimi” nel quadro di quella che era una vera e propria organizzazione criminale. Nel 2011 il consorzio si è aggiudicato un appalto da oltre 1,4 milioni di euro per facchinaggi e altri servizi a Montecitorio, anche se oggi la Camera fa sapere che “da diversi anni non c’è più alcun rapporto.