Gli operatori sociali, anche delle cooperative consorziate a quella di Buzzi, chiedono al prefetto un impegno serio con utenti e lavoratori. “C’è il commissario a vigilare, può prorogare gli appalti in attesa di nuovi bandi e garantirci”. Intanto nei centri iniziano a scarseggiare i servizi.
ROMA - Stipendi bloccati, servizi che rischiano di chiudere e nessuna certezza per il futuro. I lavoratori della cooperativa 29 giugno e delle coop consorziate, sono scesi in piazza stamattina a Roma, per manifestare contro i contraccolpi dell’indagine Mafia Capitale su lavoratori e utenti. Molti di loro, infatti, non vengono più pagati da quando Salvatore Buzzi, presidente della 29 giugno è in carcere con l’accusa di essere il braccio destro di Massimo Carminati, boss di quella che gli inquirenti definiscono una vera e propria cupola mafiosa romana. E così stamattina, una rappresentanza sindacale dei lavoratori,aderente all'Usb, ha esposto sotto la prefettura di Roma, lo striscione “Contro le mafie e gli appalti reinternalizziamo i servizi e i lavoratori”.