- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

sabato 7 febbraio 2015

CARO MORETTI, RISPARMIARE, TAGLIANDO E VENDENDO, IN BON TUCC….

Il “nuovo” piano industriale di Finmeccanica:
“We will do more with less resources”
CARO MORETTI, RISPARMIARE,
TAGLIANDO E VENDENDO, IN BON TUCC….
ma dov’è la strategia per il futuro???

Moretti, senza freni, va avanti per la sua strada, presenta il suo piano industriale ai sindacati, felici anche solo per la convocazione.

“We will do more with less resources” =  “Faremo di più con meno risorse

Questa è la sintesi della strategia “piuttosto originale” presentata qualche giorno fa dall’ Amministratore Delegato di Finmeccanica, Moretti.

Ma una “holding” a partecipazione statale, com’è Finmeccanica, in un periodo di crisi più nero della pece, deve necessariamente impostare la sua strategia sul profitto a tutti i costi? O non è forse più sensato ridurre gli sprechi e aumentare l’occupazione?

Le prime decisioni:
Noi pensiamo che, dopo decenni di pratica consolidata, intervenire “a gamba tesa” sugli appalti e sulle aziende esterne, senza valutare attentamente le ricadute tecniche, occupazionali e i carichi di lavoro delle stesse aziende del gruppo, sia poco professionale.
Dare oggi un improvviso contrordine ad aziende come AgustaW. e AleniaAermacchi dove per anni si è pesantemente esternalizzato, esportando anche pezzi di produzione o di engineering con elevato contenuto tecnologico, può solo portare serie conseguenze: saranno infatti onerosamente negative le ricadute sia sul lavoro di tutti i giorni sia per quel che riguarda il rispetto delle consegne.
C’è poi da considerare il fatto che anni di dismissioni di importanti settori produttivi hanno anche impoverito le capacità professionali e, la mancanza di lavoratori adeguatamente formati, non potrà che segnare sfavorevolmente il nostro prossimo futuro industriale.

Altri aspetti problematici:
In alcuni casi, molte richieste di acquisto di macchinari importanti o di materiali tecnologici, delle aziende del gruppo,  vengono “stoppate” per essere “controllate” da Finmeccanica generando immotivati ritardi nelle attività produttive e di progettazione;
inoltre pare che tutti gli appalti debbano essere “visionati” centralmente dalla direzione Finmeccanica e questo crea ulteriore incertezze e indecisione in molte attività da anni esternalizzate, come le pulizie, la logistica, ecc.. finendo per ricadere inevitabilmente, ancora una volta, sui lavoratori, che diventano “vittime” di decisioni strampalate come il taglio delle ore e strani provvedimenti disciplinari usati solo per tentare di ridurre il personale;
infine, molte aziende esterne, senza altri appalti su cui spostare le proprie maestranze e che si vedono escluse dalle nuove condizioni d’appalto richieste da Finmeccanica, saranno costrette a lasciare a casa i loro dipendenti.

Ma si sarà accorto il Sig. Moretti che un aereo è diverso da un elicottero ed entrambi sono diversi da un treno? Oppure pensa di applicare anche qui la discutibile “strategia vincente” che ha attuato nelle FS dimezzando il personale?


6 febbraio 2015