La percentuale è scesa dal 3% del 2011 allo 0,6 del 2013. I fattori che inibiscono l'inserimento lavorativo: scarsa consapevolezza degli incentivi, stigma ma anche l'eccessivo senso di protezione delle famiglie.
ROMA - Le aziende che dichiarano di occupare persone con disabilità sono passate dal 6,2 per cento del 2011 al 2,2 del 2013. Rispetto alla disabilità psichica, la già bassa percentuale del 3 per cento del 2011 e' giunta allo 0,6 del 2013. Sono i dati emersi dallo studio "Le prospettive di impiego delle persone con disabilità psichica: opportunità e barriere nei contesti aziendali", realizzato dall'Isfol nell'ambito del programma Pro.P cofinanziato dalla Dg inclusione del ministero del Lavoro nell'ambito delle attività del Fondo Sociale Europeo, presentato nei giorni scorsi a Roma dalla ricercatrice Daniela Pavoncello. Secondo la ricerca - che ha coinvolto un campione di 1200 aziende, di cui 200 con più di 14 dipendenti e quindi con obbligo di inclusione di persone disabili - nel biennio considerato è anche scesa la percentuale di aziende che dichiara di conoscere le convenzioni che permettono di accedere a forme di sostegno per l'inserimento lavorativo: dal 54,3 per cento del 2011 al 44,5 del 2013.
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