L'Inps ha emanato la circolare che spiega come saranno ricalcolati gli assegni diventati troppo "pesanti" in seguito all'applicazione della riforma Fornero. A prevederlo è la legge di Stabilità dello scorso dicembre, ma l'operazione parte solo ora. Così chi nel frattempo ha ricevuto più del dovuto dovrà restituirlo. Colpiti soprattutto magistrati, docenti universitari e burocrati con stipendi alti-
Per la maggioranza non cambierà nulla. Ma una parte dei pensionati che a fine carriera avevano retribuzioniparticolarmente alte si vedranno decurtare l’assegno e dovranno anche restituire i soldi in più ricevuti da gennaio a oggi. E’ l’effetto del ricalcolo delle pensioni previsto dalla legge di Stabilità 2015 e per il quale l’Inps ha solo venerdì scorso diffuso le linee guida operative. Il risultato, secondo le simulazioni de Il Sole 24 Ore, sarà che per esempio un magistrato andato a riposo a fine 2014 a 60 anni, con un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi e una retribuzione media pensionabile di 110mila euro, si vedrà ridurre il trattamento da 88.690 a 86.534 euro l’anno. Allo stesso modo, undocente universitario classe 1946 che abbia lasciato il lavoro a settembre 2014 dopo aver versato contributi per 40 anni e 8 mesi e con una retribuzione media pensionabile di 65.960 euro subirà un taglio di oltre 500 euro rispetto ai 50.940 annui a cui avrebbe avuto diritto in precedenza. E a entrambi lo Stato chiederà indietro quanto“indebitamente corrisposto” nel corso del 2015. “Indebitamente” non per colpa loro, si intende, ma a causa del ritardo con cui la circolare è stata emanata.
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