Saltano
le trattative per l’accordo sul lavoro interinale
a Expo
2015. Dopo un giorno di riflessione, i sindacati hanno sciolto
le riserve e non hanno voluto siglare il documento sul tavolo di Assolavoro,
l’associazione nazionale delle agenzie per il lavoro. A bloccare il negoziato,
la questione dei cosiddetti “contratti pirata“:
Cgil,
Cisl e
Uil
accusano Manpower
Solutions, la società del gruppo Manpower specializzata
nell’outsourcing (fornitura ad
aziende terze) di personale, di avere utilizzato contratti capestro nei confronti
dei dipendenti. L’ipotesi di accordo sul tavolo, sostengono i sindacati, non
sanava le irregolarità precedenti
al 1 maggio. E per questo, finché non sarà superata l’impasse, non firmeranno il
testo. “Abbiamo un giudizio positivo sull’ipotesi di accordo che si era
prefigurata – precisa Stefano Franzoni di
Uil Progetto
Expo – ma è difficile chiudere gli occhi e
fare finta che non ci sia un pregresso”. E se la Cisl parla di “trattative
sospese, ma non di rottura del tavolo”, la Cgil è più dura: Antonio Lareno,
responsabile per Expo, spiega che firmare quell’accordo sarebbe stato “solo un
atto di facciata che avrebbe permesso alle agenzie interinali di darsi una
verniciata”.