“Tante
persone potenti non
vogliono la pace perché vivono delle guerre attraverso
l’industria delle armi”. È la denuncia di Papa Francesco che oggi ha
risposto alle tredici domande, nell’aula Paolo VI in Vaticano, di alcuni dei
7mila bambini della Fabbrica
della pace. All’incontro, tra gli altri, era presente anche
Emma
Bonino, invitata personalmente dal Pontefice. “È grave – ha
spiegato Bergoglio – che alcuni potenti guadagnino la vita con la fabbrica delle
armi. È
l’industria della morte, e si guadagna perché vendono le armi ai Paesi che sono
in guerra tra loro“. Francesco ha invitato i bambini a ripetere insieme con
lui più volte che “dove non c’è la giustizia non c’è la pace”. “Tutti – ha
spiegato Bergoglio – siamo uguali, ma non ci riconoscono questa uguaglianza.
Tutti abbiamo gli stessi diritti. E se in qualche parte del mondo non vediamo
questa cosa vuol dire che lì c’è ingiustizia”.
Il
Papa ha sottolineato che “la pace non è un prodotto
industriale, ma qualcosa di artigianale che si costruisce ogni
giorno facendo passi in avanti perché nel mondo ci sia la giustizia, perché
non ci siano bambini affamati e ammalati che non possono essere nutriti e
curati”. Ma Bergoglio ha puntato anche il dito contro “il sistema economico
che non gira intorno al denaro, ma alla persona”. Per Francesco, infatti, “la
cupidigia ci fa tanto male. La voglia di avere sempre più denaro. Un anziano che
ho conosciuto anni fa diceva che ‘il diavolo entra per i
portafogli‘”.