Promossa dalla Direzione politiche sociale del Comune di Torino, l’iniziativa metterà in rete le prestazioni offerte da quattro dei maggiori enti che erogano prestazioni volontarie per i cittadini in difficoltà. “Presto una campagna di reclutamento per nuovi volontari”
13 maggio 2015
TORINO - Mentre in Italia ci si continua a chiedere, ormai da decenni, per quale motivo le cure odontoiatriche siano in gran parte escluse dalle prestazioni del servizio sanitario nazionale, continua a crescere il numero dei cittadini costretti a rivolgersi agli ambulatori gestiti dal volontariato. Secondo la legge sui Livelli essenziali d’assistenza, che regola le prestazioni immediatamente esigibili dal Ssn, gli unici ad aver diritto all’intera gamma delle cure sarebbero i bambini e i cittadini in condizioni di vulnerabilità sanitaria e socioeconomica: peccato che - all’atto pratico e in barba all’immediata esigibilità sancita dalla legge sui Lea - anche loro finiscano spesso per scontrarsi con liste d’attesa interminabili, che mal si accordano con le urgenze imposte da dolori e patologie dentali. E, nondimeno, che a sei anni dall’inizio della crisi nessuno abbia ancora pensato a riorganizzare il servizio sanitario in modo da garantire anche i cosiddetti nuovi poveri, quella fascia grigia di cittadini che, perso il lavoro, si ritrovano da un giorno all’altro a non poter più saldare conti e parcelle: secondo gli ultimi dati diffusi dal Collegio dei docenti di odontoiatria, oltre il 40 per cento delle famiglie italiane non potrebbe più permettersi le cure dentali.