- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

mercoledì 13 maggio 2015

Forum III settore, "no al lavoro gratis dei migranti: diventerebbero schiavi"

Il portavoce Pietro Barbieri risponde alla proposta del ministro Alfano sui lavori di pubblica utilità da far svolgere ai profughi accolti. “Il governo ascolti chi lavora con i più deboli”. E sulla riforma: “Il non profit non può essere considerato come una impresa”

11 maggio 2015
ROMA - “Far lavorare gratis i migranti significherebbe trattarli come schiavi”. Risponde così Pietro Barbieri, portavoce del Forum del terzo settore al ministro dell’Interno Angelino Alfano che la scorsa settima aveva invitato i comuni ad impiegare i richiedenti asilo in servizi gratuiti di pubblica utilità. Nonostante alcune associazioni, come Caritas e Fondazione Migrantes, si erano dette favorevoli, Barbieri e le Acli affermano un no deciso. “La soluzione alla mala accoglienza non può essere quella di sfruttare chi ha rischiato la vita per arrivare in Italia. Queste persone per lo Stato italiano ufficialmente ancora non esistono: sono in attesa di essere ascoltate dalla commissione che deve decidere se concedere o meno lo status di rifugiato. Farli lavorare in queste condizioni significa compiere un sopruso perché non avrebbero alcuna garanzia”, spiega Barbieri.
In Italia i migranti sono già impiegati in lavori socialmente utili o in attività di volontariato. “Esistono esperienze positive in cui si cerca di far lavorare i richiedenti asilo ma i servizi che svolgono non possono essere strutturati come vuole Alfano, senza nessun controllo.Il lavoro va sempre pagato, altrimenti è sfruttamento”. E sono proprio gli stranieri, secondo Eurispes, la categoria più a rischio: nel 2013 sono stati 100 mila i lavoratori sfruttati sul posto di lavoro.