Pesa la mancanza di servizi. M. vive a Bergamo, dove non esiste un centro per l'autismo. La mamma: “Passiamo le giornate chiusi in casa e si amplificano le sue ossessioni”. E. doveva andare al centro estivo, a carico del comune: “Ma è mancata la convenzione”
21 giugno 2015
ROMA - L'anno scolastico è iniziato male e proseguito peggio: e la sua fine non promette nulla di buono. Resta infatti, d'estate come d'inverno, lo stesso, grande problema: l'assenza di servizi per i bambini con autismo, in tutto il territorio di Bergamo. Così M. che durante l'anno scolastico ha dovuto interrompere la frequenza, perché non c'era un insegnante capace di stargli accanto in modo adeguato, ora trascorrerà i prossimi tre mesi chiuso in casa, per lo più solo con la mamma, perché di centri diurni estivi adatti a lui non ce ne sono. Né ce ne saranno, a quanto pare, nei prossimi tempi. A lanciare l'allarme è la mamma, Patrizia, che a settembre aveva raccontato a Redattore sociale i primi giorni di scuola, seduta al banco insieme a suo figlio. E oggi ci racconta questi primi giorni di vacanza. Se vacanza si può chiamare.