- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

venerdì 26 giugno 2015

Tra i "barboni domestici" anche ex insegnanti e dirigenti d'azienda

ROMA – Ci sono ex insegnanti, oppure ingegneri in pensione, tra di loro anche ex dirigenti di azienda. Molto spesso hanno una casa di proprietà, ma vivono una condizione di isolamento a volte sconosciuta ai servizi territoriali. È il “barbonismo domestico”, un fenomeno a cui sul territorio romano ha lavorato il "Progetto X", i cui risultati sono stati presentati oggi presso la sede della Regione Lazio. Avviato nell’agosto 2014, il progetto che ha visto coinvolte dieci cooperative e circa 14 operatori terminerà quest'estate nella speranza che possa essere rifinanziato. In un anno di attività, infatti, il progetto ha raccolto 63 richieste da parte di singoli cittadini e 58 richieste di attivazioni dai servizi sociali che hanno portato a far seguire 39 persone su tutta Roma. Numeri esigui rispetto alla popolazione della capitale, ma a preoccupare sono soprattutto le tendenze. “Il fenomeno è più ampio di quanto ci aspettavamo – spiega Fernanda Taruggi, coordinatrice del Progetto X della Cooperativa Cotrad Onlus -. Sono quasi tutte persone che presentano un disturbo da accumulo, ma tra le nostre attività facciamo anche prevenzione laddove possibile”.
Un fenomeno in crescitaSecondo i responsabili del progetto, si tratta di un fenomeno “crescente” che vede “situazioni, individuali o familiari, spesso sconosciute ai servizi territoriali, che versano in condizione di pieno isolamento e scarsa igiene dell’appartamento, non di rado utilizzato come rifugio e come magazzino per ogni genere di materiale”. Per Taruggi, però, se da un lato c’è un “aumento di casi”, è anche vero che “adesso gli interventi lo rilevano maggiormente e poi lo si vede nelle statistiche dei reparti psichiatrici dove c’è una percentuale significativa che presentano questa sintomatologia”. Tuttavia, si tratta di una realtà che presenta ancora diverse zone d’ombra “che non emergono, ma presenti”.