La Lotta sul tetto
che scotta…
3 luglio 2015, terzo giorno
consecutivo in cima al tetto della fabbrica per i 7 operai della Marcegaglia di
Milano.
La protesta è scattata
mercoledì scorso in seguito al “mancato rispetto dell’accordo che l’azienda ha
sottoscritto con i sindacati nel giugno 2014”.
Gli operai attendono dunque
da 3 giorni di riaprire la trattativa con l’azienda, affinché sia discussa
un’alternativa concreta alla messa in mobilità o al trasferimento presso lo stabilimento
di Pozzolo Formigaro (provincia di Alessandria).
Dal presidio permanente, i 7
lavoratori (di cui uno in sciopero della fame dal primo giorno di protesta)
annunciano che non scenderanno fino a che l’azienda non avrà preso in
considerazione la possibilità di un ricollocamento nelle sedi Marcegaglia
dell’area lombarda (Boltiere, Corsico, Lainate o Lomagna), nelle quali si
registrano posizioni aperte e un monte ore di straordinari tale da potersi
convertire in nuovi posti di lavoro.
In secondo luogo, la protesta
è indirizzata direttamente alle leggi varate dal governo Renzi che negano di
fatto ai lavoratori di ricevere la cassa integrazione straordinaria (cigs) per
cessata attività per i prossimi due anni, nonostante questa fosse stata
inserita nell’accordo tra sindacati e direzione Marcegaglia.
Il nuovo Jobs Act infatti, ha
sancito l’abrogazione della cigs nei casi di cessata attività, a partire dal 1
gennaio 2016.
Da dentro le stesse lotte per
i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, esprimiamo piena solidarietà ad
Alfredo, Cristian, Franco, Gianni, Massimiliano e Sergio, e invitiamo chiunque
potesse a sostenere la loro resistenza.