- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

martedì 18 agosto 2015

Lavorare ad Amazon è un inferno»: l’accusa in un reportage del NY Times Bezos: non è l’azienda che conosco

80 ore di lavoro a settimana
Durante le riunioni gli impiegati vengono spinti a stroncare le idee dei colleghi, racconta il giornale, a lavorare fino a 80 ore settimana, con email che arrivano dopo mezzanotte seguite da messaggi che chiedono al ricevente perché non ha ancora risposto. E poi ci sono le interrogazioni. Pochi giorni prima delle riunioni, spesso il giorno precedente, i dipendenti ricevono dossier anche di 60 pagine su cui vengono interrogati senza possibilità di tentennamenti, senza dimenticare poi il sistema di messaggistica interno che permette di denunciare la condotta altrui. «Questa è un'azienda che si sforza continuamente di fare cose davvero grandi, innovative e rivoluzionarie che non sono certo facili», commenta Susan Harker, la regina dei cacciatori di teste di Bezos, «quando ti imponi degli obiettivi altissimi, la natura del lavoro è davvero impegnativa e per alcune persone è troppo». Una donna che aveva abortito spontaneamente è stata mandata a un viaggio di lavoro il giorno successivo l'operazione perché, le aveva fatto notare il capo, «il lavoro andava fatto», aggiungendo che se si sta cercando di avere una famiglia, Amazon forse non è il posto giusto. Un'altra donna con il cancro al seno era stata inserita nel «piano di miglioramento delle prestazioni», frase in codice per dire «rischi di essere licenziato», perché le «difficoltà» nella sua «vita personale» aveva interferito con gli obiettivi di lavoro. 
«Ho visto tutte le persone che hanno lavorato con me piangere almeno una volta». A parlare è una dipendente di Amazon, il più grande negozio online finito sotto il fuoco di fila della stampa statunitense. In un lungo articolo del New York Times, i giornalisti Jodi Kantor e David Streitfeld intervistano decine di dipendenti del colosso di Seattle e il ritratto che ne esce è impietoso. La ricerca della perfezione assoluta, la sfida continua con i colossi avversari (prima di tutti WalMart, battuta quest'anno) e un leader che in poco tempo è diventato il quinto uomo più ricco del mondo, sono alla base di un sistema «darwinista» del lavoro, come definito da un ex cacciatore di teste dell'azienda.