“Ci sono milioni di uomini e donne e addirittura bambini schiavi del lavoro! Questo è contro Dio e contro la dignità della persona umana!”. Questa la denuncia che Papa Francesco ha voluto fare nell’udienza generale del mercoledì. Per Bergoglio “l’ossessione del profitto economico e l’efficientismo della tecnica mettono a rischio i ritmi umani della vita”. Francesco ha spiegato ai fedeli presenti nell’Aula Paolo VI che “il tempo del riposo, soprattutto quello domenicale, è destinato a noi perché possiamo godere di ciò che non si produce e non si consuma, non si compra e non si vende. E invece vediamo che l’ideologia del profitto e del consumo vuole mangiarsi anche la festa: anch’essa a volte viene ridotta a un ‘affare’, a un modo per fare soldi e per spenderli. Ma è per questo che lavoriamo?”.
Per il Papa, infatti, “l’ingordigia del consumare, che comporta lo spreco, è un brutto virus che, tra l’altro, ci fa ritrovare alla fine più stanchi di prima. Nuoce al lavoro vero e consuma la vita. I ritmi sregolati della festa fanno vittime, spesso giovani”. Bergoglio ha sottolineato che “il vero tempo della festa sospende il lavoro professionale, ed è sacro, perché ricorda all’uomo e alla donna che sono fatti a immagine di Dio, il quale non è schiavo del lavoro, ma Signore, e dunque anche noi non dobbiamo mai essere schiavi del lavoro, ma ‘signori’. C’è un comandamento per questo, un comandamento che riguarda tutti, nessuno escluso!”.