Piera
Cipresso, vice presidente associazione nazionale spastici: "E' fondamentale
sostenere il loro ingresso nella società e abbattere le barriere architettoniche
e mentali". Il presidente della Federazione italiana per il superamento
dell'handicap: "Il 75% dei disabili non ha un lavoro".
Il 3
dicembre è la Giornata internazionale delle persone con disabilità,
un’occasione per ricordare le condizioni di vita di milioni di persone e per
ribadire la necessità di un impegno comune per garantire fondamentali diritti
e combattere ogni forma di discriminazione e
violenza. L’edizione 2015 ha come tema centrale la “Questione di
inclusione: accesso e empowerment per le persone con tutte le abilità“. La
giornata è stata istituita nel 1981, per promuovere una più diffusa e
approfondita conoscenza delle disabilità psichiche e fisiche, e dal luglio del
1993, è diventata anche Giornata europea delle persone con disabilità,
come voluto dalla Commissione Europea, in accordo con le Nazioni
Unite.
“Questa
celebrazione – spiega a ilfattoquotidiano.it Piera Cipresso, vice
presidente dell’Associazione italiana assistenza spastici (Aias) e mamma
di Alessandro, 50enne colpito da una paralisi cerebrale infantile – è
molto importante perché ci permette di parlare di un problema ignorato per
molti, troppi anni, da qualsiasi governo. Come se ci fosse paura attorno al
tema. Chi non vive questa condizione si sente a disagio di fronte a un disabile
e molto spesso non riesce a comprendere la dignità di queste persone,
dimostrando spesso un pietismo appiccicoso e ipocrita. Bisogna ricordare che è
fondamentale sostenere la loro piena inclusione nella società e abbattere
le barriere architettoniche e mentali, proprio come recita lo slogan della
Giornata della disabilità 2015″.