- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

domenica 27 dicembre 2015

Non autosufficienza, cresce il peso sulle famiglie. E l’assistenza in nero

L’analisi di Franco Pesaresi e Carlos Chiatti, autori del V Rapporto sull’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, sulla contrazione dei servizi. Pesa la riduzione dei finanziamenti per regioni e comuni. E le famiglie hanno mantenuto l’indennità di accompagno in casa, impegnandosi di più nell'assistenza

21 dicembre 2015
ROMA - In Italia sono 2,5 milioni gli anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti, ma per le istituzioni e la politica non rappresentano ancora una priorità ed è così che nel totale silenzio diminuiscono i servizi a titolarità pubblica, mentre cresce e si aggrava il peso dell’assistenza sulle spalle delle famiglie. Il quinto rapporto sull’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia messo a punto dal Network non autosufficienza e presentato da poco a due anni di di­stanza dal precedente non è solo un quadro esaustivo sullo stato dei servizi, ma è un memorandum visto che “l’Italia appare ancora in ritardo nel riformare il proprio sistema di servi­zi pubblici rivolti agli anziani non autosufficienti – spiega il rapporto -. Altri Paesi, europei e non, sono stati più lungimiranti e già da alcuni anni hanno compiuto vere riforme per definire una visione del problema e garantirgli una sostenibilità”. Secondo il rapporto, infatti, l’Italia è l’unico tra i grandi paesi europei a “non aver riorganiz­zato in maniera organica e con una vision unica e condivisa il suo sistema di continuità assistenziale negli ultimi trent’anni”.