ENTI LOCALI: l'illusione delle
progressioni orizzontali per dividere i lavoratori e applicare la
Brunetta
Chi non vorrebbe tornare a 6\7 anni fa quando le progressioni orizzontali (PEO) rappresentavano una concreta possibilità per tutti\e di accrescere il proprio salario con ripercussioni positive anche per la futura pensione? La risposta è ovviamente scontata: tutti senza nessuna eccezione
Ma oggi?: La situazione è cambiata, infatti
Chi non vorrebbe tornare a 6\7 anni fa quando le progressioni orizzontali (PEO) rappresentavano una concreta possibilità per tutti\e di accrescere il proprio salario con ripercussioni positive anche per la futura pensione? La risposta è ovviamente scontata: tutti senza nessuna eccezione
Ma oggi?: La situazione è cambiata, infatti
· le peo erano possibili in virtu' dei
rinnovi contrattuali che consentivano al fondo, nella parte stabile, di ricevere
risorse aggiuntive che non andavano a intaccare la produttività, anzi l'utilizzo
delle risorse aggiuntive era finalizzato a consolidare il salario del personale
ormai prossimo alla pensione (il calcolo previdenziale era
retributivo...)
· le peo erano teoricamente legate alla
performance ma era sufficiente non avere una valutazione negativa, quindi non
c'erano troppi vincoli, anzi quei pochi esistenti erano facilmente
superabili
· le peo venivano costruite all'interno
della contrattazione decentrata in modo da farle avere a tutti\e, magari a
rotazione, privilegiando soprattutto le fasce b e c per le quali i costi a
carico del fondo erano\sono piu' contenuti
· allora, oltre alle Peo , erano possibili
anche le progressioni verticali che liberavano risorse per il fondo ed erano
accessibili al personale interno con corsi concorsi con una prova finale
abbordabilissima, Oggi per le progr. verticali non c'è possibilità alcuna, al
massimo puoi avere una quota riservata al personale interno per qualche concorso
ma di questi tempi si privilegia la mobilità e l'assorbimento del personale
delle province
· Il personale di un Ente era certo di
arrivare, dopo 20 anni , al tetto massimo della propria categoria, il problema
restava per chi aveva ancora molti anni prima di andare in pensione e doveva
restare fermo senza progressione alcuna (eccetto quelle verticali ovviamente
oggi impossibili per effetto della Brunetta)
· Chi oggi parla di progressioni orizzontali
lo fa per privilegiare pochi a discapito della stragrande maggioranza, anzi si
riduce il fondo della produttività senza avere certezza alcuna di risorse
aggiuntive al fondo.Le Peo possono servire da apripista alla applicazione della
Brunetta che per ufficio escluderà il 25% del personale da ogni forma di
produttività
Nei prossimi anni il fondo 2015 farà da
riferimento (occorre leggere comunque il testo finale della Legge stabilità
2016), quindi dare le peo significherebbe ridurre la produttività generale e
individuale
Se vogliamo le Peo bisogna eliminare la
Brunetta e mettere in campo iniziative e forze a tale scopo. Brunetta e Patti di
stabilità sono la causa di tutti i problemi per gli enti locali, quindi occorre
mobilitarci per la loro soppressione se no si fanno solo chiacchere. Ricordiamo
infine che le cifre stanziate per il prossimo rinnovo saranno addirittura
inferiori alla miseria della indennità di vacanza contrattuale
Quindi non puo' esistere alcuna
separazione tra contrattazione di primo e di secondo livello, se non contrasti
il deterioramento della prima poco potrai fare in ambito decentrato cullando la
illusione che le rsu aziendali recuperino potere di acquisto e di
contrattazione
Peo: riflessioni e interazioni con la
“produttività”
Le considerazioni suesposte partono dal
presupposto che corriamo un rischio, che a seguito della “ legge Brunetta” (art.
23 D.Lgs. 27/10/2009 n. 150), la fine dei blocchi imposti agli sviluppi
economici tramite progressioni orizzontali ( art. 9 D.L.. 31/05/2010 n. 78
convertito Legge 30/07/2010 n. 122), dalla parte “padronale” ai fini del
contenimento dei costi del pubblico impiego, non si trasformino di fatto nel
raggiungimento degli obiettivi di quella cultura e pratica governativa
sostenitrice di rivisitate "gabbie salariali", sulla scia degli incostituzionali
blocchi dei CCNL dei comparti pubblici.
cobaspisa.it