- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

domenica 24 gennaio 2016

«Il dirigente che non licenzia sarà licenziato: le nuove regole del lavoro pubblico»

I LUOGHI COMUNI SULLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Il consiglio dei ministri ha licenziato il decreto legislativo sui licenziamenti discplinari dei dipendenti pubblici ma , in attesa di leggere il testo, dalle prime anticipazioni si capisce che c'è ben altro oltre ai provvedimenti contro i Furbetti del cartellino.
Intanto, fino ad oggi, un provvedimento disciplinare si chiudeva entro 60\120 giorni, da oggi in poi in soli 30 giorni
La immediata sospensione da lavoro avverrà senza il preventivo obbligo di ascoltare il diretto interessato determinando cosi' la impossibilità di esercitare il diritto alla difesa
La Corte dei Conti poi, entro 90 giorni, dal licenziamento per assenteismo dovrà concludere la procedura per chiedere i danni al licenziato lasciando la valutazione dell'importo alla discrezione del Giudice contabile
Il dirigente poi che non dovesse partire con il licenziamento immediato sarà accusato di omissione di atti di ufficio, pagherà di tasca sua e sarà sottoposto a un provvedimento disciplinare
L'obiettivo in realtà è un altro: installare telecamere in ogni luogo di lavoro, sistemi gps per controllare ogni movimento del dipendente pubblico, le normative oggi esistente hanno già iniziato ad essere modificate con i decreti attuativi del jobs act ma al peggio non c'è mai fine.
La pubblica amministrazione diventa il banco di sperimentazione di un controllo sociale che riguarderà tutto il mondo del lavoro.
Nel decreto legislativo c'è  ben altro, per esempio  verranno abbattuti i tempi per le autorizzazioni alle grandi opere, pratiche per le quali oggi sono necessari tra i 30 e i 180 giorni saranno sbrigate dai 30 ai 90 dì. E attenzione che parliamo non di semplici opere ma di interventi complessi che necessitano delle autorizzazioni a tutela ambientale, a salvaguardia della salute pubblica o del territorio. Un lasso di tempo cosi' ristretto permetterà di aggirare vincoli paesaggistici e di abbassare la guardia in materia di salvaguardia dell'ambiente e della nostra salute
Le piccole amministrazioni, tenute fino ad oggi a rispettare la legge sulla trasparenza a partire dai siti internet e dalla accessibilità ai dati (che sovente viene aggirata), saranno esentate mentre l'obbligo alla trsaprenza resta solo per le amministrazioni in possesso di grandi bache dati
Ma un 'altra osservazione va fatta in merito al trattamento riservato al personale della pubblica amministrazione nel resto d'Europa
Pochi sanno per esempio che  in Francia i dipendenti pubblici sono il 20% della forza lavoro , hanno un orario di 37 ore settimanali  ma guadagnano in media circa 2400 euro, quasi 1000 euro in piu' dei colleghi italiani, basti pensare che un diipendente degli enti locali francesce porta a casa circa 1840 euro al mese e un italiano arriva mediamente a 1400 euro. In Gran Bretagna  i salari pubblici sono piu' alti di quelli privati, in Spagna negli anni passati hanno invece soppresso le tredicesime e quel modello viene oggi assunto da modello in Italia
Dietro al licenziamento facile dei furbetti c'è quindi ben altro, per esempio la estensione del jobs act alla pubblica amministrazione e porre fine al diritto alla reintegra
Dietro alla campagna contro i fubetti si cela una feroce ristrutturazione delle aziende partecipate con la eliminazione nell'arco di pochi anni di 7000 delle attuali 800a aziende  a partecipazione pubblica con il Ministero dell'economia e una task force a vigilare sulla tempestività del processo . Migliaia di lavoratori delle partecipate correranno seri pericoli perchè fino ad oggi c'era la opzione della mobilità tra aziende, un domani questa possibilità non ci sarà piu'
Il dipendente pubblico è quindi facile preda del populismo renziano ma soprattutto non dimentichiamo che la stragrande maggioranza del personale della pa vive con salari bassi, carichi di lavoro in aumento, senza turn over e senza rinnovi contrattuali
Di questa situazione non bisogna parlare e in tale ottica il dipendente pubblico deve essere sottoposto al pubblico ludibrio
Il lavoratore pubblico senza contratto, malpagato e svalorizzato viene cancellato agli occhi della opinione pubblica e al suo posto nell'immaginario collettivo resta il timbratore fraudolento. Va cosi' in porto la riforma della Pa del Governo Renzi.
cobaspisa.it