Che alla Carpigiana tirasse una brutta aria era noto già da qualche mese. “Il problema è che con la cooperativa avevamo una trattativa in corso – spiega Mattia Laconca, delegato Si Cobas, che in azienda rappresenta la maggioranza dei lavoratori – ma la dirigenza l’ha ignorata, mettendoci di fronte al fatto compiuto”.
La scorsa primavera, infatti, i sindacati e i lavoratori avevano manifestato contro la cooperativa e contro la ditta metalmeccanica Cbm, unico committente, “per via delle condizioni contrattuali a cui erano sottoposti i 38 dipendenti”: “Gli operai – spiega Aldo Milani, numero uno dei Cobas –svolgevano per Cbm prevalentemente mansioni da metalmeccanici, ma erano inquadrati nel contratto della logistica, come facchini insomma, con stipendi e benefici economici più bassi”. Sulla questione i lavoratori hanno anche intrapreso una causa contro Cbm per intermediazione di manodopera, tuttora in corso, la cui prima udienza si è svolta il 29 ottobre 2015.
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